(D)ALLA BIENNALE DI VENEZIA : “EVVIVA BUTTAFUOCO” !!

La notizia vera non è “Pietrangelo Buttafuoco presidente della Biennale di Venezia”, piuttosto,  chi sapeva che si fosse convertito all’Islam!?” Atteso che tutti sappiano chi sia Buttafuoco, visto che non è autore commerciale, di rado va in prima serata perché non è per tutti e perché è talmente libero il suo pensiero che diventa scomodo persino ospitarlo. Ora che tutti sono ancora alle prese con i postumi dell’orgasmo seguito alla cacciata – che poi non è vero – dalle tivvù di Giambruno, felici e contenti di continuare a subire Brindisi, Giordano, Merlino. E pure Vespa, Fazio e Formigli.
Finalmente un poeta! Un intellettuale – così si arrabbia un po’, visto che detesta tale etichetta – vero che non sia un amanuense – nell’accezione “sporcacciona” e onanista (Giambruno non… c’entra più) – né, peggio ancora, un Savia… ops uno sterile riproduttore. Né un monopolizzato, monopolizzante, monotono e monotòno De Giovanni. Magari un don Giovanni. Nessuna fascio-influenza, intendiamoci, ma tanta poligamia religiosa.
Buttafuoco si è convertito all’Islam anni fa, ma nessun se l’è mai filato. Almeno finora. Buttafuoco aveva detto pure di volersi “ribattezzare” col nome di Giafar, in onore dell’emiro siciliano – teo-identità! – ma tutti hanno continuato a chiamarlo con il suo nome di battesimo, Pietrangelo, e il cognome di sempre, Buttafuoco. A nessuno ha dato mai fastidio, men che meno a lui. Un ritorno alle origini persino la sua conversione, come ha scritto nel suo pamphlet che spazia dall’immigrazione al terrorismo, dalla Sagra di Giarabub intonata dalle camicie nere in Libia, al Turco Napoletano di Totò. È il cammino spirituale “controcorrente” in direzione di La Mecca che non manca di dare accenni ai tagliagole che passano per essere la sostanza del libro fino alle bordate all’Occidente, colpevole di aver destabilizzato, a mezzo guerra, tutto il Medio Oriente, dall’Afghanistan alla Libia, non dimenticando la Siria di Assad. E non lo ha mica scritto oggi. Valore dell’avanguardia.
In questi anni, mentre lui frequentava le moschee e i manichei fondamentalisti cattolici cristiani plaudivano all’ultimo asseggiolato sul soglio di Pietro per la telefonata interurbana piuttosto che per il primo dentino caduto, non vedendo che al posto del crocifisso si innalzava Pachamama, Buttafuoco buttava fuori un numero spropositato di libri, di teorie e concetti non proprio conformi al pensiero unico che è l’unico pensiero concesso, lavorava e regalava una produzione intellettuale e culturale a.V. ante Vannacci, ovvero quando tutti si sono scoperti lettori d’area dopo che La (tanto detestata) Repubblica dettava loro persino i testi da leggere. Selfie d’ordinanza con la copertina del libro ordinato, qualcuno, in “fieto” dannunziano, osa l’autoscatto con la copia del libro ricevuto e nessuno che poi ne parla, che recensisca la fatica, che sciorini a destra e a manca – stavolta più che mai – pillole di saggezza estrapolate dalle trecento pagine. Il mondo al contrario per davvero.
La polemica è accesa anche stavolta, manco a dirlo, da La Repubblica perché anni addietro proprio Fratelli d’Italia stoppò la strada proprio di Buttafuoco alla candidatura di Presidente della Regione siciliana. La colpa della Meloni & co. sarebbe, dunque, quella di aver cambiato idea. Lei ha cambiato idea persino sul compagno e padre della figlia! Attaccatela per aver cambiato idea sul blocco navale, ma non su Buttafuoco! Per una volta che si riconoscono merito e competenza e le si mette a disposizione di tutti!
Un autentico riscatto, la miglior risposta all’istituzione di quell’offensivo Ministero per il Sud, soprattutto perché a (ri)proporlo in salsa tricolore, tri-dolore è un partito che si chiama Fratelli d’Italia! Il miglior riscatto, visto che fino a qualche anno fa “importavamo” a Roma personaggi “sudici” – non come Buttafuoco – del calibro di Di Maio, del peso di Dj Fofò. Ma anche Peppe Conte, Robertino Speranza, Lucianina Lamorgese. E il generalissimo Figliuolo! Ora darebbe scandalo Buttafuoco perché islamico? Che lo dice Repubblica è il vero scandalo! Che cambia idea come una Meloni “qualunque”.
Finalmente un pensatore alla Biennale, una novità come è insito nella natura della fondazione. Due anni passano in fretta. Magari in fretta ci ricrederemo. In un senso o nell’altro. Per adesso, per un biennio intero, evviva Buttafuoco!