ALTRA TEGOLA PER LO SCERIFFO: IL NUOVO OSPEDALE DI SALERNO NON S’HA DA FARE!!

“Sussistono una distonia e un contrasto insanabili sia tra le descritte varie disposizioni del disciplinare, sia all’interno della stessa formula di calcolo del punteggio per l’offerta tempo. Ne consegue che l’intera gara é falsata é inficiata, per cui essa va annullata integralmente, con necessaria sua riedizione ex novo”.
Quindici pagine fresche fresche uscite dal TAR di Salerno per dire, al netto di ogni burocrazia, che il nuovo ospedale di Salerno non si farà. Non si può fare, almeno così come vorrebbero fare De Luca e i suoi “minestri”. Un vero peccato perché nel fantastico De Lucaland il Policlinico sarebbe stato inaugurato addirittura nel giugno 2023. Parole sue. Dove per inaugurato si dovrebbe intendere completato e fruibile da parte degli utenti e non come quelli inaugurati e mai entrati in funzione ai tempi del Covid. Inaugurati addirittura più volte. Nientemeno, il Presidentissimo garantiva tempi rapidi per la costruzione dell’opera auspicando anche lavori notturni! Sarà stato lo stesso sogno di essere secondi solo al Giappone che fece il già “rivoluzionario” arancione DeMa quando era sindaco di Napoli! Lui vide la metro cittadina seconda solo al Giappone mentre De Luca i “tempi nipponici” li vede – e se li sogna- per l’opera di Salerno. Ancora Salerno.
Nel loro strambo mondo, quasi una loro dimensione parallela, De Luca non compare più, non fiata, non una parola con quel suo atteggiamento guascone e nemmeno una comparsata tivvù. Al suo posto parla Fulvio Bonavitacola, il numero due della Regione Campania – i vice, in fondo, servono a questo, o no? – che “deluchianamente” liquida tutto come “un banale incidente di percorso”. Un appalto da 360 milioni di euro che non decolla in quanto la gara è stata falsata, viene spacciato per un banale incidente di percorso. Il che è davvero un’opera d’arte della demagogia più pura che tanti oggi intendono interpretare quale unico modo di far politica.
 Peccato che quel banale incidente di percorso : qualora De Luca & Co. decidessero di difendere il loro “operato” – ovvero l’imbroglio, a detta del TAR – e i ricorrenti dovessero chiedere i danni, a pagarlo saranno sempre i cittadini!
Il ricorso è stato presentato dalle imprese consorziate guidate dal Gruppo Caltagirone che, risultato primo ad aggiudicarsi l’appalto all’apertura delle buste, si era visto scavalcare dal gruppo torinese SIS – di cui fa parte anche una società di Salerno – a causa di una contestata formula di attribuzione del punteggio finale sul tempo. Contestata a ragione, visto che i giudici hanno sentenziato: così il Policlinico non si può fare. Tutto da rifare, dunque. Ciò comporta disagio da parte dei cittadini, aumento dei costi di materiali, disagio indicibile che già si tocca con mano nella Sanità campana “amminestrata” a colpi di lanciafiamme e che, ridotta ormai in cenere, fa acqua da tutte le parti. Dalle singole prestazioni, domiciliari o ambulatoriali, sino agli interventi chirurgici.
Questa è la realtà campana, questa è l’amministrazione De Luca. Colui che ha assicurato di vigilare sui fondi del Teatro San Carlo per mesi e anni a venire; quello che vorrebbe candidarsi “in eterno” – testuali parole! – e che “non si candida a segretario del Partito Democratico perché ha già tanti problemi in Campania”. Creati e non risolti da chi? Forse, sarebbe auspicabile che davvero si mettesse a fare il segretario del partito a cui è iscritto “nonostante il Pd” … non lo voglia, ma anche una sola ulteriore candidatura, ottenuta con modalità simili a quelle che la congrega a cui anche lui appartiene ha criticato negli ultimi vent’anni, ribattezzate leggi ad personam, sono un insulto ad ogni cittadino campano. Sarebbe il capolavoro all’incapacità. Il trionfo dell’illegalità. Lo sdoganamento del “Sistema Salerno” come lo hanno denominato a ragione i giudici di Salerno. Lo stesso sistema ben oleato e che, però, sull’opera che avrebbe dovuto sorgere a pochi passi dal già esistente Ospedale Ruggi d’Aragona si è inceppato. Minimizzerà ancora? È probabile, ma ciò che è importante è che lo faranno ancora per poco. È fondamentale che la gente conosca questi misfatti perché nessun giornale ne parlerà, se non con qualche trafiletto di terz’ordine. Non ci saranno dirette social del Presidentissimo, nemmeno menzionerà l’accaduto nel suo (im)mancabile punto del venerdì quando approfitta anche degli spazi istituzionali; nessuna trasmissione televisiva lo inviterà perché quanto accaduto non fa certamente ridere, ma soprattutto non fa piacere a lui che si sappia.. A ridere e a far ridere è rimasto solo De Luca. Di cui francamente ci siamo davvero scocciati.