Gay Pride: ad Amsterdam hanno da saldare i conti con la storia

Lo scorso week end ad Amsterdam si è svolto il Gay Pride, il più grande Gay Pride tra quelli che hanno luogo annualmente in Europa. La città viene addobbata a dovere e per chi non è della festa meglio fare una gita a Marken. Chi ha viaggiato in quei giorni avrà certamente incontrato negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie di tutt’Europa le varie delegazioni in partenza per l’Olanda. Anche loro tutti addobbati a dovere, come come fanno i tifosi di calcio al seguito della squadra del cuore oppure i fans di Vasco Rossi che vanno ad un concerto.
I Paesi Bassi sono da tempo considerati l’avanguardia del pensiero “progressista” nella vecchia, tradizionale Europa. Il sesso (prostituzione) libero, il fumo (hashish, marijuana) libero etc.  Naturale che sul tema LGTB siano la voce più autorevole.
Eppure la storia dice altro. Circa 250 anni fa, nell’Olanda commerciale e già cosmopolita post Dutch Golden Age, ebbe luogo la più dura persecuzione nei confronti degli omosessuali mai vista nel vecchio continente. I “processi per sodomia di Utrecht” sono una pagina nera poco conosciuta, che ebbe luogo nella Repubblica delle Sette Province Unite partendo proprio dalla città di Utrecht nel 1730. Nel corso dell’anno seguente, le persecuzioni dei sodomiti si allargarono a macchia d’olio in tutta la nazione, avviando tra i 250 e i 300 processi conclusisi in molti casi con la condanna a morte, nella migliore delle ipotesi con l’esilio. Altre ondate di persecuzioni seguirono nel corso del secolo: nel 1764 (Amsterdam), 1776 (in diverse città) e 1797 (Utrecht e L’Aia).
Evidentemente oggi hanno da saldare i conti con la storia.