ORMAI SI CORRE INESORABILMENTE VERSO L’ISLAMIZZAZIONE DEL PAESE!

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO LE RIFLESSIONI DI UN NOSTRO LETTORE, IL GENERALE AJMONE GENZARDI, UFFICIALE DI CAVALLERIA DELL’ESERCITO ITALIANO ED EX COMANDANTE DELLA SCUOLA MILITARE “NUNZIATELLA” DI NAPOLI IN MERITO AL CONTINUO E PREOCCUPANTE FLUSSO DI SBARCHI DI IMMIGRATI ISLAMICI NEL NOSTRO PAESE. CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL NUMERO ORMAI INCONTROLLATO DI ACCESSI CHE STA DETERMINANDO SERI PROBLEMI DI INCREMENTO DI ATTI DI INTOLLERANZA ED EPISODI DELITTUOSI SOPRATTUTTO NELLE CITTA’ DEL NORD-EST D’ITALIA.

LA REDAZIONE.

 

Gentile direttore,

la presenza di Islamici in Italia, con il crescente flusso dei clandestini, va aumentando senza che le Autorità nazionali si preoccupino adeguatamente o  assumano provvedimenti risolutivi.
Presto il numero degli islamici in Italia raggiungerà e supererà i livelli del Belgio, della Francia e della Gran Bretagna.
A Birminghan, in GB, il 50% degli abitanti è di religione islamica e tra poco saranno la maggioranza.
Per le strade di quella città è ormai normale incontrare donne con abiti che lasciano intravedere solo gli occhi ed a livello politico stanno sorgendo aggregazioni di matrice islamica.
Segni questi che evidenziano l’assenza di volontà di integrarsi nelle realtà sociali occidentali.
Loro vengono per godere dei vantaggi e del benessere che offre la democrazia e, un domani, per dominarla.
Anche in Italia si sta creando una realtà simile a quella di Birminghan. E’ il caso della cittadina di Monfalcone, con i suoi cantieri navali, dove gli islamici soprattutto di origine orientale sono arrivati al 33% (circa 10.000 su 30.000) della popolazione residente.
Le loro abitudini e le loro manifestazioni personali e sociali, prima tenute nascoste nelle abitazioni, sono ora esercitate alla luce del sole, anzi vengono quasi ostentate come nuova e assoluta normalità e progredisce rapidamente.
Nel volgere di non molti anni gli islamici a Monfalcone saranno la maggioranza. Ciò è ineluttabile: loro fanno figli, gli italiani no.
Purtroppo il fenomeno dell’insediamento progressivo e, fin ora, incontrastato, anzi incoraggiato, non è stato gestito con equilibrio, dando vita piuttosto al
reclutamento “intensivo” di operai, con la conseguenza di creare delle enclave etniche.
Nulla di grave se si trattasse di gente che intendesse integrarsi adottando le nostre abitudini, rispettando la nostra religione, i costumi, i sistemi di vita occidentali.
Invece una tale realtà si concretizzerà a breve in una mera operazione di sostituzione etnica con l’obiettivo islamico, non più nascosto di
conquista pacifica (più o meno) deLle nostre città, della nostra civiltà occidentale.
Ci saranno partiti islamici che avranno la maggioranza e che islamizzeranno i pochi autoctoni rimasti.
Nelle manifestazioni di questi giorni in Italia a favore della Palestina non vi era molta gente, ma quanto basta per farci capire come l’islam possa entrare anche nelle menti di sprovveduti giovani italiani, orfani di famiglia, di scuola, di religione e di conoscenza dei principi del nostro mondo. E il pericolo che corriamo é proprio che, di questo passo, un pezzetto al giorno, ma inesorabilmente, andranno scomparendo i capisaldi della nostra civiltà millenaria.
Purtroppo lo scenario è questo!
Coloro che non percepiscono intorno a se una tale pericolosa situazione o che pensano che il problema non esista o che non riguardi loro, vivono fuori dal mondo in una realtà fittizia. Dimenticando quale scenario e quale società riserveremo alle nuove generazioni di Italiani, ormai divenuti ospiti in casa propria.