Che s’ha da fa pé campà !!

Lo scorso aprile, ovunque in Campania, in Italia, nel mondo ci si apprestava a a vivere la cosiddetta “Fase 2” dell’emergenza sanitaria (mai ufficialmente dichiarata) dovuta al Covid-19. In Campania, il governatore uscente e riconfermato Vincenzo De Luca sparava le sue cartucce (delle gag) “migliori”. Era il momento della richiesta di ripresa della movida, della voglia di rinascita dopo essere stati confinati in casa, dei lanciafiamme e dei “cazziatoni” ai runners, ai cani incontinenti e ai suoi padroni. Il momento della “gloria” di De Luca che vantava mirabili successi dovuti alla sua eccezionale gestione dell’emergenza che l’ha fatto conoscere il tutta la penisola quando anche il Pd, partito di appartenenza e provenienza, si era dimenticato di lui al punto da non volerlo nemmeno ricandidare. Era il tempo degli annunci tronfi e ad effetto, il tempo di De Luca “salvatore” del Regno delle Due Sicilie che, grazie al suo pugno di ferro, aveva salvato la non sua Napoli e la non sua Campania. Era il tempo del successo che si traduceva in “affari”, in campagne acquisti, in promesse di collaborazione politica per tentare la riconferma a Palazzo Santa Lucia. Ed era anche il momento degli insulti verso gli untori lombardi e nordici in generale, quello delle critiche alla gestione dell’emergenza, quello in cui, da sciacallo e avvoltoio che trasforma in preda i morti della Lombardia issando la sua personale bandiera per la ricandidatura, derideva i suoi omologhi che si erano fermati a contare i morti di/per Covid.
Risale proprio a questo periodo, allo scorso aprile, un documento solo recentemente “secretato” per dirla con il Governo che non (?) opera con il consenso delle tenebre, ma il cui Presidente è ugualmente all’oscuro di tutto – dall’appalto dei banchi con le rotelle all’aumento retroattivo dello stipendio del presidente dell’INPS Pasquale Tridico – in cui la Regione Campania (dunque Vincenzo De Luca) conferma che i pazienti nefrologici e da dializzare degenti presso l’Ospedale Scarlato di Scafati (SA) sono stati messi in reparti Covid perché positivi al tampone.
Già da aprile!
Se si potesse scendere ai livelli di De Luca egli, a parte invertite, avrebbe sicuramente detto che chi disprezza vuol comprare. E lui, nell’ospedale scafatese, tra Napoli e Salerno, tra casa e putèca, non pensava forse di creare-per-ripetere una sorta di Bergamo campana?
E tutte le misure drastiche atte a prevenire e di cui vantava la paternità assoluta, il vessillo campano brandito – infangandolo – in nome di una sorta di macabro-federalismo, le richieste di giusta equità tra Nord e Sud dello Stivale, gli appelli affinché il Meridione ricevesse ciò che gli spetta e che viene sottratto dal Settentrione, millantati e sciorinati anche nell’ultima ospitata nel salotto di Bruno Vespa (datec’ ‘e sorde!) che fine fanno? Che fine hanno fatto?
Quale rispetto, se non per i morti, almeno per i vivi ovvero per quel personale medico e paramedico – in primis dell’ospedale Pascale o del Cotugno – che con deontologia, professionalità, impegno, e sacrificio sono diventati veramente il modello Italia per persone che non sono cialtroni prestati alla politica e improvvisatisi tali, ma riconosciuti da gente del mestiere, di periti stranieri e studiosi finanche d’oltreoceano?
Dopo le numerose denunce presentate dall’on. Marcello Taglialatela, presidente dell’Associazione Campo Sud, e di cui troverete ampie notizie in primis su questo giornale, Vicienzo cosa dirà di quest’altro suo modo criminale e truffaldino di gestire l’emergenza, o meglio di crearne un’altra ad hoc, opportunamente e opportunisticamente, affinché potesse continuare a fare lo sceriffo terrorizzando la gente, mentre dai suoi corregionali amministrati e ammaestrati veniva pagato e votato per governare la più importante regione del Sud Italia?
Questo è il Vincenzo De Luca scelto 5 anni or sono e confermato oggi. Quello che vi ha fatto ridere mentre lui rideva di voi, quello che è riuscito a spacciarsi per ciò che non è e che, forse troppo tardi, si sta rivelando per ciò che è.
Al netto del punto di vista col quale si potrà leggere la vicenda e delle scuse (ma quali?) che lo stesso vorrà accampare per tentare di giustificarsi se non nelle aule della Giustizia, quantomeno con l’opinione pubblica, questo modo di operare risponde ad un sola parola: VERGOGNA!
E questo è solo ciò che è venuto fuori, quello che è stato capace (finora) di fare per non mollare ancora lo scranno. Dove possa arrivare il suo egoismo malato lo sa solo lui. Noi speriamo di non doverlo appurare mai.
Capiamo l’agone politico, la competizione e la voglia di esserci, ma la politica non si fa sulle spalle dei cittadini e men che meno su quelle dei malati. Questa è una pura opera di sciacallaggio, un atto criminale e un modo di non tutelare per nulla la salute. Pubblica e personale. È solo un modo di fare cassa speculando sulle disgrazie di povericristi prestatisi a loro insaputa ad un gioco sporco mentre chiedono aiuto ed esercitano – almeno tentano – soltanto il diritto di essere curati e quindi quello alla vita. La vita……. Presidente………questo se fa pe’ campà !!