TURISMO A GONFIE VELE, MA ATTENZIONE AGLI OPERATORI “FURBETTI”: TRA AUMENTI INDISCRIMINATI DELLE TARIFFE E SERVIZI APPROSSIMATIVI!

Alcune notizie stanno circolando da un bel po’ di tempo sui social.
Sembrano di poco conto ma sono la spia ed il sintomo di una situazione che può
peggiorare.
Parliamo degli scontrini mostrati da alcuni clienti di ristoranti che evidenziano, per
esempio, l’addebito di due euro per il taglio di un panino o l’addebito di 30
centesimi per l’acqua al cane.
Ma parliamo anche degli aumenti indiscriminati per i servizi balneari o per tante
sistemazioni alloggiative per le vacanze o per alberghi e bread and breakfast.
Il turismo, lo sappiamo tutti, è uno dei fattori trainanti dell’economia.
Con questi comportamenti lo straniero che ama visitare il nostro Bel Paese
incomincia a ripensarci e si dirige verso altre nazioni più economiche anche se meno
ricche di storia e di fascino.
Lo stesso capita all’italiano che, con questi aumenti indiscriminati e con queste
furbate da quattro soldi, anche nel senso concreto del termine, incomincia a farsi i
propri conti.
Il segnale di una certa disaffezione viene dato, per esempio, come raccontano le
cronache, dai bar della piazzetta di Capri dove prima dovevi aspettare varie decine
di minuti per un tavolo ed ora trovi subito posto a sedere.
Vogliamo fare qualche esempio?
Quanto costa in uno stabilimento medio il fitto di un ombrellone e di due sdraio? In
genere supera di gran lunga i cinquanta euro al giorno. Aggiungo che la cifra che un
gestore di stabilimento balneare versa allo Stato è quasi ridicola.
E lo stesso servizio in Albania quanto costa?  Cinque euro!
Mi si dirà: ma vuoi mettere il nostro mare? Perché l’Albania non è bagnata dallo
stesso mare Adriatico?
Allora occorre che gli operatori del settore si diano una regolata.
Oggi incassano più del giusto, ma avranno un futuro?
Avrà un futuro, tornando alle vergognose cifre indicate in premessa, quel ristoratore che
ha chiesto due euro per il taglio di un panino o trenta centesimi per l’acqua al cane?
La situazione economica, l’inflazione galoppante, il diminuito potere d’acquisto dei
salari, devono preoccupare chi opera nel settore.

Un tempo era tipico vedere solo gli stranieri fermarsi a leggere e studiare i prezzi esposti all’esterno dei locali, ora incominciano a farlo tutti.

Noi ci auguriamo che non siano proprio gli operatori turistici nostrani a mettere a repentaglio il rinnovato interesse di un numero sempre crescente di turisti italiani e stranieri per le nostre città d’arte, per le nostre località balneari, la nostra storia millenaria, la nostra impareggiabile cucina. Dai e dai, questi sono tempi difficili per tutti. E ognuno cerca di risparmiare il più possibile. Soprattutto quando si scelgono i luoghi per le vacanze! E  noi non possiamo permetterci di essere considerati i “furbetti” d’Europa da cui é consigliabile stare alla larga!