TRA DE LUCA E LA SCHLEIN …….. A SALTARE SARA’ IL PD !!

Nella palude del palinsesto televisivo, ieri sera Vincenzo De Luca non ha tradito le aspettative né le ansie dei suoi compagni di partito. Ha calamitato gli ascolti, si è impadronito dello share, ha alzato i toni, la pressione dei suoi e l’umore degli avversari. È un De Luca a ruota libera, un “fratacchione” canterino, uno che vorrebbe il mondo sinistro al contrario per davvero. Ne ha per tutti, a partire dal padrone di casa Maurizio Crozza, sempre più candidato a vero volto di De Luca, a sua volta, sempre più macchietta di Crozza, fino al conduttore Fazio, invitato, al pari di Crozza, a non “essere un malvivente”.
Irriverente quando parla del Pd, che, a suo dire, è il peggio ereditato dal PC e della DC, insofferente quando parla dell’attuale segreteria verso cui è molto critico. Ma quando non lo è stato? Un decano, nel senso che sono 10 anni che De Luca urla e sbraita in casa sua contro i suoi. Anime morte. Proprio così ha de-finito i suoi compagni di-partito. Tutti imperniati intorno a concetti distanti anni luce dall’uomo qualunque: campo largo e agorà democratiche su tutti . E qui sciorina la sua ricetta, quella buona per il PD, ma anche per l’Italia, laddove dovesse diventare segretario o addirittura Premier. In verità, non sa nemmeno lui se riuscirà mai a correre per la terza volta alla conquista dello scettro di Palazzo Santa Lucia. Un partito che sia vicino alla gente, “la grande comunità di militanti, di amministratori  (menomale riconosce che la politica è totalmente altro) che spesso combattono da soli nei territori”. Chissà contro chi, visto che tra governi eletti e illegittimi a Palazzo Chigi c’erano sempre gli stessi…compagni di Vicienzo. “Il Pd – tuona – è nato quando sono finite le ideologie del ‘900 (“campo largo” che nulla ha a che fare con la calorosa accoglienza ricevuta tra gli “imbufaliti” berluscones a Paestum?) per governare una realtà complessa, nasce per governare l’Italia ancora segnata da fratture sociali, culturali, umane”: eppure in questi ultimi 100 anni (gli stessi) ci avevano spacciato la Resistenza e la Liberazione come la panacea! Poi, da politico navigato, come e più delle scialuppe di Gigino de Magistris, sciorina la sua ricetta salvapiddì, salvaitalia e salvatutto, lui e il figlio Pierino in primis : se fanno fuori papà, che non ce la fa farsi rieleggere, o non ce la fa la Schlein e salta la sua Segreteria?? O falliscono entrambi e salta il PD?
Un po’ di concetti “alti” e poi, da showman qual ormai è, un rapido passaggio sul “primo compleanno del governo Meloni: “dicono sia un anno di vittorie, ma a me sembra di stare al tiro al bersaglio, dove si vince la bambolina e lo spumante”. I problemi veri stanno tutti là. Il vero dramma del centrodestra in Campania e non solo, è non avere tra le loro fila uno che “parla e agisce” come De Luca. Nemmeno ora che l’area è al governo e Fratelli d’Italia il primo partito. Popolare e a tratti populista, il nuovo De Luca affonda e non affronta temi seri quali l’immigrazione e il caro-carburante, quindi, si scaglia, con fare da gigionatore interessato, persino contro i test di accesso alla Facoltà di Medicina – tutti medici! – in una regione come la Campania che ha carenze di strutture sanitarie e di personale medico. Sarà forse un accenno alla demenza senile, ma il Presidente dimentica di essere anche un decano della Sanità su cui si è accanito, come un cane si accanisce sull’osso, circa la delega speciale che non ha mai voluto mollare. D’altronde, sotto la maschera del simpaticone, ormai triste e ridicola, tristemente ridicolo c’è il vero disastroso Presidente di quella regione in cui se il Covid non aveva colpito era per meriti delle sue trovate geniali, quando poi il virus iniziò a diffondersi pure in Campania fu a causa della condotta incivile di chi era privo persino di correre in spiaggia. Allora erano i tempi dei lanciafiamme, oggi quello quello della frusta di bambù in dotazione alla Polizia di Singapore! De Luca è ormai materiale per i comici e, presto, nemmeno più per loro perché rischierebbero di proporre al pubblico la stessa vecchia gag che ormai non fa più ridere. Anzi, è diventata ridicola. E i comici e gli attori, quando non hanno più i tempi, sanno bene che è meglio uscire di scena.