I POPOLI LIBERI E DEMOCRATICI SI IMPEGNINO PER LA PACE IN UCRAINA E IN PALESTINA.

In tutto il mondo esistono scenari di guerra.
E se non c’è la guerra ci sono attentati con morti e feriti.
Non c’è area del globo nella quale non siano in corso conflitti.
I giovani, per lo più, cadono nei campi di battaglia, ma cadono anche tantissimi civili
di ogni età, di ogni sesso, di ogni religione se si trovano nel posto sbagliato al
momento sbagliato.
Un antico detto popolare recita: “Se in guerra dovessero andare solo i governanti ed
i loro figli, non ci sarebbero guerre nel mondo”.
Quanto è amara e vera questa considerazione.
Dai loro bunker superprotetti e quindi superdifesi, tanti capi di stato non esitano ad
inviare a combattere sempre più persone.
Risulta tristemente inascoltato l’invito alla pace del Sommo Pontefice.
E’ sembrato a tanti un indiretto invito alla resa del popolo ucraino.
No: L’invito a cessare la carneficina era ed è l’invito di un uomo di Chiesa ad evitare
ulteriori morti. In ogni modo possibile o auspicabile.
Gli è stato risposto che la guerra in Ucraina finirà solo con la sconfitta dell’orso
russo.
Ma da che mondo é mondo le trattative di pace hanno rappresentato l’unica a
strada, pur con qualche cedimento, pur con qualche concessione, per porre termine
alle ostilità.
Muoiono tantissimi giovani, muoiono tantissimi civili, dicevamo, ma c’è qualcuno
che su queste morti aumenta il proprio potere finanziario.
Una recente inchiesta di giornali economici certifica che in un solo anno il valore
delle azioni delle aziende che producono armi o materiale bellico in generale, è
vertiginosamente aumentato.
Si parla per esempio dell’aumento del 78 per cento delle azioni della italiana
Leonardo, del 40 per cento di quelle della britannica Bae, del 37 per cento di quelle
della francese Safran.
Vi pare possibile quindi che, nelle stanze che contano, ci sia qualcuno interessato alla
pace?.

Se a questo si aggiunge il fatto che poi ci dovrà essere la necessaria ricostruzione
delle terre distrutte, con altri colossali interessi in gioco, il quadro è completo.
Risultato: la povera gente ci rimette le penne, tanti si arricchiscono.

Tuttavia queste nostre considerazioni, a tratti ovvie o scontate, non sarebbero state espresse se quel maledetto 7 Ottobre dello scorso anno non avessimo assistito al macabro attacco agli insediamenti di coloni israeliani al confine con Gaza. Se non avessimo assistito impotenti, attraverso immagini riprese dagli stessi combattenti di Hamas, al massacro di donne e bambini innocenti nei Kibbutz, o dei tanti giovani israeliani che partecipavano ad un concerto nel deserto e  che venivano con crudeltà assoluta mitragliati o prelevati e utilizzati come ostaggi.

E che dire dell’invasione russa dell’Ucraina? Che dire della smania bellicosa di un folle che nel nuovo millennio ancora si ostina ad avere e perseguire “miraggi imperialistici” occupando unilateralmente una Nazione Sovrana?

Cosa devono fare gli Stati liberi e democratici di ogni parte del mondo rispetto a questi scenari drammatici ??

E’ Immaginabile che si possa impunemente e “fariseicamente” girare il proprio sguardo dall’altra parte?

Noi crediamo di no. E siamo convinti che la strada del dialogo intrapresa dalle diplomazie di tanti Paesi del mondo occidentale e non soltanto, siano lo strumento unico e indispensabile per riportare la pace tanto in Palestina, quanto nel cuore dell’Europa.

Purchè gli stati belligeranti siano davvero motivati ad accettare le risoluzioni di pace confezionate non senza difficoltà dai mediatori internazionali.