IL QUARTO POTERE CHE DIVIDE L’ITALIA: TRA REALTA’ E FINZIONE!

Profughi a bordo della Fregata Euro impegnata nell'operazione Mare Nostrum (sullo sfonfo la fregata Virgilio Fasan), Mar Mediterraneo Meridionale, 30 Agosto 2014. ANSA/GIUSEPPE LAMI
È ufficiale: l’Italia è ormai il Paese dei balocchi. E, come tale, anche il Paese di Pinocchio. È un’Italia divisa in due, ma non più in nord contro sud, destra contro sinistra, ma ormai è divisa in due: tra realtà e finzione.
Durante la pandemia, abbiamo assistito ad elargizioni di denaro pubblico a tivvù, radio e giornali e non alle strutture sanitarie, come logica vorrebbe; oggi ogni giornale, a prescindere dal padrone al quale dà voce, campa non grazie alle copie vendute, bensì ai sussidi di stato; che un giornale sposi una linea politica, ovvero una linea guida secondo cui raccontare le cose, ci sta, ma addirittura che un’agenzia di stampa, una delle più importanti del Bel Paese, falsifichi completamente la realtà è cosa grave, prima che rara.
È di meno di ventiquattr’ore fa la notizia battuta – che fa molto meretricio, rendendo bene la situazione – dei lampedusani solidali che cucinano spaghetti e offrono wi-fi agli scappati dalla guerra. Che chissà chi la combatte, viste che le falangi di pubescenza che vengono scaricate sulle nostre coste si compongono solo di giovani di sana e robusta costituzione, in età militare, palestrati, equipaggiati di telefonino di bordo, spesso alto bordo, e artisti in erba in cerca della terra promessa.
Gli elementi della narrazione ci sono tutti: gli spaghetti, che fanno tanto italian style; la pizza, altro elemento tipico e topico della tradizione, tra i denti con cui i migranti scappano dagli hotspot; la musica, che sia pizzica, tammurriata o tarantella, che sa tanto di “festa” a cui le “risorse” appena sbarcate, nonostante siano provate dalla fame, dalla guerra e dagli sforzi sostenuti per l’immane traversata, prendono parte.
Italiani brava gente: ospitano gli sbarcati in casa loro e attendono i nuovi arrivati per poter mangiare. “Con le braccia aperte” titola nientemeno La Repubblica.
Italiani accoglienti che (si) prestano addirittura in balli durante la sagra di paese. Da notare che viene rispettata, come da tradizione, qualsiasi tipo di altern-Ansa: uomo-donna, uomo nero–donna bianca. Non c’è un lampedusano che balli con loro o con la propria donna manco a pagarlo, quanto loro hanno pagato per il trasbordo continentale. Lampedusa non solo è donna e isola, ma è l’isola delle donne libere. E pronte. E disponibili. E in attesa. Quante Pene-lopi!
Nel resto della penisola, però, gli stessi giornali e le stesse agenzie, in realtà, raccontano tutt’altre scene: pensiamo al Quarticciolo, zona Togliatti nella Capitale, dove un malvivente – extracomunitario – è stato linciato dalla folla inferocita, per aver scippato una vecchietta. Quelle vecchiette che fanno da baby-sitter, da bancomat e da relegare nelle RSA quando hanno assolto i loro compiti; stessa scena, correlata e con qualche variante, a Brindisi, dove, ancora una volta, due ladre di appartamento sono state malmenate in strada dalla folla inferocita. Ed esasperata. Pensiamo alle ronde dei cittadini in alcuni quartieri delle nostre città, persino troppo recenti per essere solo un lontano ricordo. Una triste realtà, invece, sono gli angoli, anche i più centrali, delle nostre città, le piazze, i parchi ridotti a stallo per gente senza dimora e senza nulla da fare, se non bivaccare, nel caso peggiore, a disposizione della criminalità organizzata che li assolda per spacciare, rubare e delinquere in genere, nel caso migliore. Peggiore e migliore per loro, chiaramente. Gente così volenterosa di integrarsi che non si schioda dal proprio mos maiorum – pensiamo solo alle donne orgogliose di incappucciarsi come se fossero a casa loro – o agli uomini che si lavano nella Barcaccia e stendono il bucato all’ombra del Vittoriano (per gli italiani l’Altare della Patria!).
Gli stessi giornali che nel trafiletto dell’ennesimo caso di stupro, di femminicidio, di vivisezione a crudo ometteranno di dire che l’esecutore era una risorsa. Perché non importa – e, se si è commesso ciò che in Italia e nel mondo civile e civilizzato, risponde al nome di reato – lo scappato dalla guerra, che non è mai per nessuno un disertore, troverà sempre il togato compiacente che liquiderà tutto “secondo la sua cultura” o anche “non poteva sapere che in Italia è reato”.
C’è tutto l’esercito di Vannacci che è il nuovo semidio per aver detto cose ovvie, ma a quanto pare non troppo scontate, al posto dei followers, pena il blocco dell’account social dei rivoluzionari dei sofà.
Intanto in-formiamoci delle scene di ibrido sollazzo al ritmo di musica popolana da parte dei Mangiafuoco che se ne vanno in giro tra case e sagre di piazza, a ballare a bere, quando i soggetti in questione dovrebbero essere quantomeno fermati e identificati. Valutarli, verificarli e tenere solo chi ne ha davvero diritto sarebbe veramente troppo. Questa è la favola bella che ieri m’illuse, che oggi t’illude pronta e propinataci, è il mondo al contrario di chi si confina a contare il problema, ma non offre, nemmeno in linea generale, analisi della radice del problema, né possibili soluzioni. D’altronde siamo il popolo capace di piangere ancora una volta per quanto occorso al Parco Verde di Caivano. Lo stesso popolo che oggi registra l’ennesimo omicidio di un giovane milanese per mano di una “risorsa tunisina” che ha pensato bene di riempirlo di pugni in zona Navigli e non contento, gli ha stretto il collo per diversi minuti fino a strangolarlo. O come il caso di due giovani fidanzatini, sempre a Milano, presi di mira da un “drappello di risorse”, questa volta egiziani, in un autobus di linea alle 23.00 e inseguiti, dopo essere discesi dal mezzo pubblico, sino ad essere colpiti ripetutamente, scippati di ogni cosa e “pronti” all’ennesimo stupro di gruppo, in pieno centro meneghino, se non fossero intervenute le forze dell’Ordine ad evitare una nuova e più micidiale conseguenza.
Questo il vero volto delle nostre città in questi anni terribili. Città stravolte irrimediabilmente dalla violenza, ma soprattutto dalla ignavia di una classe politica ipocrita, compiacente e silente. Sostenuta da una stampa (quella solita, tanto per essere precisi) che esalta l’accoglienza dei flussi incontrollabili di “risorse irregolari” sulle nostre coste e, nel contempo, si limita a registrare come fatto di cronaca, gli accadimenti delittuosi prodotti sull’intero territorio nazionale, da questi flussi sempre crescenti di sbandati e disadattati. Ben  consapevoli che non esiste nessuna possibilità per le Istituzioni, ne volontà dei diretti interessati, di qualsivoglia forma di integrazione.
Che c’é da dire? E’ la forza incontrastata del “Quarto Potere” !!