Il Forum per la città di Campo sud ospita l’intervista di COSTANZO JANNOTTI PECCI

D: Napoli attualmente, dopo molti anni di assenza, può contare su numerosi suoi cittadini che ricoprono incarichi ministeriali ed istituzionali.

Quali sono stati i risultati e quali le aspettative.

R: Ritengo che entrambi i nostri ministri Amendola e Manfredi nei rispettivi ambiti stiano operando bene. In particolare Amendola nella qualità di Ministro degli Affari Europei sta partecipando ad un fase decisiva per il nostro paese attesa l’importanza che l’implementazione del Recovery Fund. Il mio auspicio è che i tecnici che saranno scelti per le task force siano competenti e all’altezza del compito del quale saranno investiti e che il confronto annunciato dal Ministro Amendola con Confindustria sul Recovery Fund avvenga su basi costruttive e fruttuose per il futuro del paese e del Sud in particolare.

D: Quale Piano di Sviluppo ritiene sostenibile per Bagnoli, Area Portuale e Napoli Est.

R: Parliamo di zone che per decenni hanno ospitato le grandi industrie metalmeccaniche e petrolifere oggi non più operanti per le quali in primis va effettuata opera di bonifica e riqualificazione.

Bagnoli, attesa la sua location naturale a ridosso del mare, andrebbe sicuramente ripensata in chiave turistico-ricettiva, sfruttando le ricchezze paesaggistiche e archeologiche presenti sul territorio.

In relazione, invece, alle aree di Napoli est, auguriamoci che possano insediarsi, nel solco delle realtà già esistenti a San Giovanni Teduccio come la Apple Academy, altre realtà operanti nei servizi innovativi e digitali e non solo.

Come ho già più volte detto, va implementata la defiscalizzazione per almeno un decennio per le imprese che volessero decidere di investire in questa zona della città e nel Sud in generale. Ovviamente per essere fruibili, queste zone devono essere dotate delle necessarie infrastrutture per collegarle agevolmente ai punti nevralgici della città quali stazioni ed aeroporti.

Quanto al Porto Storico di Napoli, che ho citato per ultima ma non per importanza, tutt’altro, andrebbe riqualificata tutta l’area che va dal Molo San Vincenzo sino alla Calata di Porta di Massa in chiave ecosostenibile e di efficienza per consentire che questa infrastruttura strategica diventi Hub Naturale del traffico marittimo del Mediterraneo.

Tanti sono i progetti per la riqualificazione dell’area portuale di Napoli. Mi auguro che questa zona sia sempre più integrata nella vita culturale e sociale della città rappresentandone uno dei cuori pulsanti per eccellenza.

D: Come combattere nelle periferie emarginazione ed emergenza sociale.

R: Attraverso dei programmi di riqualificazione delle aree periferiche che consentano a coloro che le abitano uno standard di vita “civile” senza la necessità di dover trovare fuori quello che a casa loro non hanno e attraverso dei programmi di integrazione con il tessuto urbano metropolitano che magari preveda, come in alcuni casi già fatto, lo svolgimento di attività culturali e sociali in queste zone della città. E poi si sa già. Il lavoro. Vexata quaestio che va al nerbo del disagio strutturale di queste aree e non solo. Senza di quello difficile creare normalità.

D:  Come rilanciare e coordinare il ruolo della Città Metropolitana.

Ho riletto lo statuto di questo organismo che sulla carta nasce ispirato da principi e ideali degni di una capitale europea.

E’ evidente lo scollamento tra i principi enunciati e la dura realtà dei fatti nei quali la città versa e le sue aree limitrofe.

Forse prima di costruire una sovrastruttura “amministrativa”, dotata di stemma e gonfalone, e appiccicarla alle zone omogenee come un marchio distintivo, bisognerebbe che questa identità “metropolitana” si cementi con attività che consentano di creare dal basso un senso di appartenenza, con attività che i cittadini avvertono come “comuni” e, soprattutto, possano toccare con mano.

D:  Quale eredità  De Magistris lascia alla città dopo 10 anni di governo.

R: Non spetta me a fare bilanci. Dico solo che le condizioni in cui versa la città parlano da sole. Il COVID poi ha dato la “mazzata” finale, come si dice dalle nostre parti…

Napoli e in generale tutto il SUD hanno ancora un potenziale del tutto inespresso. Politici e manager qualificati, unitamente a cittadini onesti e dotati di senso di riscatto e senso civico che potranno dare splendore e rinnovato vigore alla nostra città perché ritorni agli antichi fasti.