I BULLI DELL’ANTIFASCISMO MILITANTE, CON IL SOLITO DISPREZZO DEL PERICOLO, VANNO ALL’ASSALTO DI MARCELLO DE ANGELIS:

 

Sconfitti nell’animo degli italiani che hanno dimostrato di essere oramai stanchi delle logore e desuete logiche partigiane del 25 aprile, ecco che la classe dirigente e perdente del partito democratico ritrova una granitica coesione nel chiedere la testa di Marcello de Angelis, giornalista ex parlamentare di Alleanza Nazionale, ed attualmente portavoce di Francesco Rocca, governatore della regione Lazio.
La sua intollerabile colpa è quella di avere sostenuto che i veri responsabili della strage di Bologna sono ancora liberi e che lo Stato ipocritamente fa finta di credere alle accuse nei confronti della Mambro e di Fioravanti.
Ad oltre 40 anni da quella tragedia immane che causò oltre cento vittime, per De Angelis tutta la verità su quel drammatico accadimento ancora non è emersa. Tanto da esprimersi ufficialmente e in modo chiaro e netto. Assumendosene tutte le responsabilità.
Per la Shlein e tutto l’armamentario della sinistra più faziosa sostenere questa tesi equivale ad essere un terrorista. La loro ipocrisia trova uguali solo nella impotenza di accettare una realtà per tutti loro troppo dolorosa: gli italiani non credono più alle favole che attribuiscono al bieco fascista le responsabilità di quelle che la maggioranza oramai definisce stragi di Stato. Contro Marcello De Angelis agitano lo stesso odio e lo stesso coraggio che armarono di chiavi inglesi gli assassini di Sergio Ramelli.