Bisogna stare dalla parte giusta: del diritto e della legalità

È davvero singolare leggere analisi sociologiche sostanzialmente giustificazioniste in favore del giovane rapinatore freddato a Napoli nel corso di una rapina da parte di un altrettanto giovane carabiniere mentre era in auto con una sua amica al centro di Napoli. E’ ancora più singolare che alcune di queste provengano da destra (uso il termine per comodità).
A Napoli la criminalità è fuori controllo. Centinaia di bande armate si contendono l’intero territorio, si dividono le piazze di spaccio vendendo morte ai giovani e meno giovani, taglieggiano le attività economiche già estremamente precarie, minacciano la vita di chi si oppone. In molte zone le Forze dell’ordine non entrano da anni e se devono fare un arresto si organizzano con tecniche e mezzi militari.
Ad un livello più alto la malavita organizzata gestisce bar, cinema, ristoranti, alberghi ed attività di ogni genere.
Dispiace per la morte di un giovane, sempre e comunque.
Tuttavia la sua vita era già segnata dalla sua scelta nel solco di una tragica ”tradizione “ familiare.
Ci sono migliaia, decine di migliaia di giovani nelle zone a rischio delle nostre città: studiano, lavorano, si sacrificano, lottano per un futuro dignitoso.
Semmai i co-responsabili della perversione nella direzione della “cultura” camorristica sono gli autori di film e serie tv che hanno “creato” divi ed esaltato di fatto modelli criminali ai quali molti si sono riferiti ed adeguati, fosse anche solo intanto nel modo di parlare, di vestire, di tatuarsi
La spedizione armata contro la Caserma dei CC completa il quadro della pericolosità della criminalità napoletana giunta al livello dei Narcos sudamericani.
In definitiva si tratta di stabilire senza equivoci da che parte stare, senza se e senza ma.
Rammento in proposito la posizione del MSI e, segnatamente, di Almirante che giunse a proporre la pena di morte.
Chi condivide Valori essenziali della Comunità sarà sempre dalla parte della gente onesta e mai dei criminali dunque.
Il relativismo sociologico non ci appartiene.
Poi si potrà e si dovrà parlare di tutto: delle carenze della Societa’, dello Stato e delle sue strutture, dei servizi sociali e quant’altro, ma sempre dalla parte giusta, quella del diritto e della legalità.