BIENVENUE ‘A RUDI GARCIA

Diciamoci la verità, chi aveva creduto al casting di quaranta allenatori, chi ha effettivamente mai creduto alle parole di De Laurentiis?
Il presidente ha ricevuto i no di Luis Enrique, di Motta, Italiano, vero obiettivo della panchina azzurra, De Zerbi, che ha preferito non bruciarsi ma che sarà un giorno il prossimo allenatore del Napoli, per il gioco che propone e per l’esperienza acquisita in Italia, in Ucraina e attualmente in Premier League. Non ho mai pensato a Mancini, ancora con il dente avvelenato dopo la delusione mondiale e ad Antonio Conte, che chiede giocatori di altissimo livello.
Ha virato su Rudi Garcia, un allenatore di tutto rispetto, artefice di grandi successi in Francia, nonostante il Paris Saint Germain, con la Roma, con due secondi posti e un esonero in un campionato in cui alla decima di andata era primo in classifica e, recentemente, ha raggiunto con il Lione la semifinale di Champions League dopo aver eliminato la Juventus agli ottavi e il Manchester City di Pep Guardiola nei quarti di Finale.  Infine ha provato l’esperienza araba, conclusa con un esonero e chissà se ci sarà stato lo zampino di Cristiano Ronaldo.
Chi lo ha conosciuto ne tesse le lodi come uomo amante del bel gioco, di un calcio di attacco ma essenziale, più verticale rispetto al gioco espresso da Spalletti.
Un uomo di carattere che sa come tendere le corde dei suoi giocatori, un tecnico capace di rimettersi in gioco e di ripartire da zero; durante la presentazione ha promesso di parlare con tutti i calciatori protagonisti della cavalcata trionfale della stagione appena conclusa, per convincerli a mettere da parte i festeggiamenti e ripartire a razzo verso nuove vittorie.
De Laurentiis si augura che Garcia porti il Napoli in finale di Champions League, i tifosi si augurano che gli azzurri restino una squadra capace di divertire e divertirsi, l’importante sarà non cominciare a fare dei paragoni inopportuni non appena arriveranno le prime difficoltà.
L’anno scorso il patron azzurro parlò di scudetto e nessuno gli credette, nemmeno Spalletti. L’augurio e che succeda lo stesso anche quest’anno, del resto quante volte si è sbagliato il Presidente?
Nel frattempo, rimettiamo a posto bandiere e striscioni, conserviamoli con cura, potrebbero servire di nuovo, soprattutto per ovviare all’immobilità delle istituzioni napoletane, in attesa forse di un tornado che strappi via tutto l’azzurro che ancora è presente in città nonostante sia trascorso più di un mese dalla festa scudetto.

Dai ragazzi, un po’ di ottimismo e di sano entusiasmo. D’altra parte, se non sarà smantellata la squadra Campione d’Italia ( e nessuno mi pare abbia questa intenzione….) siamo ancora i più forti in assoluto. E scusate se é poco !!!