Addio a Sean Connery, gran Signore del cinema contemporaneo.

E’ scomparso così, senza arrecare alcun disturbo, con riservatezza e quasi con delicatezza, a 90 anni, il più famoso Agente Segreto che la storia del cinema ricordi. Sean Connery attore e produttore cinematografico di gran classe, Scozzese di Edimburgo con un palmares assolutamente non trascurabile: Un premio Oscar e tre Golden Globe nella sua lunga e prestigiosa carriera. Cui vanno aggiunti due Premi Bafta, un David di Donatello nel 1977 e il Marc’ Aurelio d’Oro nel 2006.

Aveva iniziato giovanissimo la sua attività artistica esordendo nel teatro. Ma non per autentica passione. Piuttosto per sbarcare il lunario grazie ai “Musical” americani che imperversavano nei teatri londinesi nei primi anni 50. Con il suo fisico prestante e il bell’aspetto da giovanotto scozzese elegante e tenebroso, fu subito cooptato dal cinema, ove partecipò ai suoi primi film con parti non certo trascurabili. Esordì con la pellicola “Scotland Yard Sezione Omicidi” del 1960 e, subito dopo “Il Giorno più lungo” un affresco della seconda guerra mondiale, del 1961.

Ma la consacrazione come attore di primo piano arriverà molto presto con una parte da protagonista proposta a Connery da due noti produttori cinematografici del calibro di Albert Broccoli ed Harry Saltzman che gli offrirono di interpretare il ruolo di  un Agente Segreto di Sua Maestà Britannica alle prese con un mondo di spie internazionali nell’Europa divisa dal muro di Berlino e dalla Guerra Fredda degli anni 60. Era appunto il 1962 e il primo film del filone fortunato di James Bond si intitolava : ” Agente 007 con Licenza di Uccidere”. Seguiranno altre sei pellicole fortunatissime del medesimo filone di “spy stories” che lanciarono Sean nell’Olimpo del Cinema Internazionale: “Dalla Russia con amore”; Missione Goldfinger”; “Tunderball”; Agente 007 Operazione Piovra”; “Si vive solo due volte”; “Una cascata di diamanti” del 1971.   E dopo essere stato sostituito, su sua richiesta, nel ruolo di Agente 007 da un altro “mostro” del cinema britannico, Roger Moore, e poi ancora da George Lanzeby, il nostro Scozzese di ferro riveste nuovamente i panni dell’Agente Segreto e gira ancora un gran film della fortunata serie di 007: “Mai dire mai” del 1983, che superò il successo di incassi delle precedenti pellicole di 007,  oltre ogni rosea aspettativa degli stessi  produttori.

Ma la sua notorietà e la grande maestria con cui aveva interpretato così efficacemente il ruolo di Agente Segreto, con avventure mozzafiato e al limite della pericolosità più estrema, gli fecero maturare il convincimento che andavano percorse altre “strade interpretative” e che fosse giunto il momento di sceneggiature e copioni di altra natura.

E fu così che Sean Connery, senza abbandonare il filone cinematografico dell’avventura, ma interpretando ruoli più maturi e personaggi più rassicuranti si impegna in film come “Il primo Cavaliere” del 1976, in cui interpreta magistralmente il ruolo di Re Artù, alle prese con i Cavalieri della Tavola Rotonda.  E poi “Robin e Marian” del 1976, un film che rievoca le avventure di Robin Hood e nel quale Connery interpreta il ruolo di Riccardo Cuor di Leone. E ancora, “Highlander” del 1986 e, qualche anno dopo (1989), eccolo impegnato in una interpretazione davvero magistrale del frate e filosofo Guglielmo di Baskerville, nel film-triller di successo tratto dal romanzo di Umberto Eco “In nome della rosa”. La sua magistrale interpretazione del francescano-indagatore impegnato a scoprire i motivi di numerose morti oscure di frati di clausura in un monastero calato nel medioevo e alle prese con attività eretiche dei religiosi, gli valse il riconoscimento del premio Bafta.

Due anni dopo o poco più, (1989) Sean Connery conquista ancora un prestigioso premio cinematografico: E’ l’Oscar come miglior attore non protagonista nel film “Gli Intoccabili” di Brian De Palma, che Connery interpreta a fianco di attori del calibro di Kevin Constner, Robert De Niro e Andy Garcia, nel ruolo di un poliziotto impegnato ad incastrare e arrestare  il boss della mafia italo-americana Al Capone.

Altra celeberrima pellicola di avventura mozzafiato é senz’altro “Caccia a Ottobre Rosso” del 1990, nella quale Sean Connery interpreta il ruolo del Comandante di un sommergile sovietico in navigazione nell’atlantico che, dopo varie peripezie e colpi di scena, chiederà asilo politico agli Stati Uniti, portando al riparo l’unità navale che i Russi volevano affondare con tutto l’equipaggio, ritenuto traditore.

L’anno seguente (1991) l’attore scozzese é nuovamente impegnato in un film di avventura molto grazioso e intrigante, oltre che di grande successo: “Robin Hood il Principe dei Ladri” ove interpreta il Re Riccardo d’Inghilterra. E’ la seconda interpretazione a distanza di 15 anni del ruolo di Re Riccardo in un film sulle avventure di Robin Hood.

Con l’inizio del nuovo millennio Sean Connery deciderà il suo ritiro dalle scene cinematografiche. Farà eccezione proprio nell’anno 2000 interpretando da protagonista il film “Scoprendo Forrester” e poi nel 2003, sempre nel ruolo di protagonista nel film “La leggenda degli uomini straordinari”, chiuderà la sua brillante e proficua carriera di attore di gran classe e di grande talento interpretativo.

Sean Connery fu un grande Patriota.  Legatissimo alla sua Scozia, alla sua storia millenaria   e alle tradizioni della sua terra. Fu tra i più tenaci sostenitori dell’Indipendenza della Scozia e molto vicino al Partito Nazionale Scozzese. Nelle cerimonie pubbliche Sean Connery amava presentarsi con il gonnellino scozzese, il famosissimo Kilt, emblema della cultura e delle tradizioni del popolo scozzese.

Nel 1999 Sean Connery fu nominato Baronetto della Casa Reale di Windsor con Provvedimento della Regina Elisabetta d’Inghilterra. Qualche anno prima (1991) fu insignito della Legion d’Onore Francese. Tanto a testimonianza della grande considerazione, del prestigio e dei meriti notevoli dell’uomo e dell’artista anche fuori i confini del proprio Paese.

La scomparsa di Sean Connery lascia un vuoto davvero incolmabile negli appassionati di cinema. La sua eleganza, la sua compostezza, la maestria nell’interpretare ruoli e personaggi forti e complessi, con disinvoltura e calma disarmanti, lo rende assolutamente unico e insuperabile. Colpisce anche la serenità con la quale ci ha lasciato. Colpisce la riservatezza e la passione per le sue idee. Il forte legame con  le sue origini e la sua Terra.