A proposito di estradizione dei terroristi dalla Francia : DALLA DOTTRINA DI MITTERAND ALLA TRUFFA DI MACRON !!

Il clamoroso arresto di alcuni terroristi italiani latitanti in Francia da oltre 40 anni, è stato certamente un omaggio di Macron  a Draghi. Un omaggio, tuttavia, del tutto virtuale ed esclusivamente propagandistico dell’inquilino dell’Eliseo. Nella realtà dei fatti i brigatisti rossi sono già a piede libero sul territorio francese e solo adesso inizierà un lungo procedimento che, verosimilmente, durerà alcuni anni e che finirà in un nulla di fatto, sia per l’età dei soggetti condannati con sentenza definitiva dei tribunali italiani, sia perché avranno tutto il tempo di rifugiarsi in un paese con il quale l’Italia non ha rapporti di estradizione. E a poco potrà valere avergli sequestrato solo ora i documenti di identità.
Oltretutto, si tratta di una parte esigua di terroristi italici condannati per atti di terrorismo in quanto, come riferisce ampiamente la stampa nazionale, ve ne sono molti altri nella stessa condizione di latitanza, sui quali incomprensibilmente è caduto il silenzio. Infatti di ricercati in fuga ,residenti in Francia, ve ne sono almeno altri venti e di questi non si parla e tantomeno  si agisce .
Chi ha vissuto quegli anni ricorda che l’impunità sostanziale dei terroristi rossi nasce e si estende grazie alla rete di protezione politica di cui quei gruppuscoli  potettero disporre da parte di chi definì “fantomatiche”, “cosiddette”, e “sedicenti” le brigate rosse, facendo chiaramente intendere che si trattava, piuttosto, di gruppi di presunti provocatori manovrati da servizi segreti “deviati” ed infiltrati da “fascisti“.
A sinistra solo Rossana Rossanda ebbe il coraggio di dire che si trattava di “compagni che sbagliano“, di persone cioè appartenenti “all’album di famiglia“ della sinistra.
Furono gli anni delle “trame nere” , della persecuzione sistematica dei gruppi di destra ai quali vennero addebitati tutti gli atti di terrorismo verificatisi in Italia in quegli anni tormentati ed oscuri. Salvo poi essere clamorosamente  smentiti da sentenze assolutorie definitive .
Non contenti delle assoluzioni,  gli pseudo storici della sinistra ufficiale, si inventarono la tesi di una verità processuale falsa e di una presunta “verità storica”, scritta a posteriori proprio da costoro. Tesi che attribuiva sempre e solo ai sedicenti  “fascisti” la organizzazione e la esecuzione degli attentati o delle più svariate e cruente azioni terroristiche. Determinando in tal modo una sorta di “depistaggio intellettuale” dei fatti di sangue, che finivano per condizionare l’opinione pubblica e inquinare ideologicamente accadimenti inconfutabili e palesi.
Alle decine e decine di terroristi rossi che hanno seminato sul loro cammino centinaia di feriti e di omicidi e per questo  condannati dai Tribunali Italiani,  la sinistra nostrana regala ancora un pietoso e solidale oblio. Accompagnato da una viva comprensione, diremmo con più precisione. Fino a manifestare, nel tempo, la velata solidarietà e strizzando sovente l’occhietto furbo e soddisfatto nei confronti di quei “compagni”  che hanno “SOLO” sbagliato. Magari per responsabilità sociologiche imputabili alla “società repressiva”  di quegli anni 70 e 80.
Ma, al contrario, chi ha vissuto quegli anni sa bene  che questi personaggi sono stati e restano dei leninisti e rivoluzionari convinti e di questo bisogna tenere sempre conto.
Restano nemici , non avversari. Nemici della libertà e delle Istituzioni. Della lealtà e della verità storica. In una parola: autentici e tutt’ora pericolosi criminali mai pentiti!