MAI CON LA RUSSIA MA NEMMENO CON GLI AMERICANI: RIFLESSIONI DI UN NOVELLO CRONISTA !!

Con la guerra in corso in Ucraina stiamo assistendo ad uno nuovo sport tutto nostrano: chi si allontana di più dal rosso e cattivo compagno Putin. Tutti, dalla sinistra più moderata a quella più intransigente, si ripugna Putin e tutto il suo operato. Lo attaccano e lo etichettano come Zar dittatore, senza rispetto per la natura umana. Lo apostrofano come un novello nazista, pericoloso per il mondo occidentale e anche per la stessa Russia. Dimenticando però un particolare certo non trascurabile: l’agire di Putin, come da tradizione per un ex funzionario del KGB Sovietico, é sempre il medesimo: in politica estera rinverdendo il più sanguinario imperialismo comunista, (già tristemente noto) come dimostra ampiamente con le atrocità che accompagnano ogni giorno di invasione dell’ Ucraina (sempre che tutto quello che i media ci propongono sia tutta la verità o non sia altro che mera propaganda targata stelle e strisce) ; negli affari interni della Federazione Russa, con l’eliminazione sistematica dei dissidenti (anche gli oligarchi a lui più vicini ma in odore di insofferenza per la politica del “Capo carismatico”) dei giornali indipendenti e dei suoi giornalisti costretti ad abbandonare la Russia.

Le mie personalissime idee me le sono fatte, sbagliate o giuste che siano. I miei se pur brevi trascorsi di militanza politica, parlano per me; antiamericano da una vita e mai e poi mai potrei essere d’accordo su una politica tinta di rosso. Sono totalmente allergico alla sola parola “compagno” che a scuola fin dalle elementari avevo soltanto dei “colleghi di classe” e ho detto tutto …!  Lungi da me, pertanto, la lontanissima idea di difendere quello che si sta consumando in Ucraina in questi mesi. Non posso nè accettare, ne giustificare  tutto questo. Ci sarebbero  troppe cose da analizzare e troppi ragionamenti da fare.  Però una domanda credo sia lecita farla a chi si è fatto eleggere nelle file della sinistra italiana … ai politicanti sinistri nostrani mi piacerebbe chiedere … : “vista la vostra posizione così intransigente in difesa di Zelensky e così allineati, per non dire sottomessi a modo di zerbini al volere dei padroni Yankee e di conseguenza in totale contrapposizione allo Zar russo , ma allora, la parola compagno è o non è un abominio per l’umanità intera? I compagni sono o non sono un pericolo per la democrazia e per la libertà dei popoli”?

Piano piano riuscirete a capirlo anche voi, in modo da cancellare dai vocabolari questa parola che tanto vi piace usare, sempre pronti a sfoggiare quel pugnetto chiuso in ogni occasione? Basterebbe cercare le fotografie ufficiali di Letta nelle manifestazioni del PD. Ma questa è un’altra storia.

Con questa mia riflessione affidata a Campo Sud, come già dicevo prima, non mi sento di prendere posizione a favore o contro i due leader che si fronteggiano. La guerra è sempre sbagliata e bisognerebbe fare di tutto per evitarla. Sempre! Tuttavia provo compassione e rabbia al tempo stesso per il comico Zelensky, sedotto e abbandonato dalle logiche americane. Una marionetta in mano di chi, etichettandosi come liberatore ed esportatore della democrazia, rappresenta un male ulteriore di questa società (come se non bastassero i regimi comunisti!)  A pensarci bene non mi sento neppure a favore della Comunità Europea che una sua posizione autonoma e autentica non ha perché a servizio dello zio Sam. Ma non sono neanche a favore della la Nato e men che meno della politica estera di questo Governo che non rappresenta il sentire del popolo. Considerato che governano senza essere eletti in una maggioranza precostituita, ma piuttosto un fluid gender arcobaleno cha passa da Salvini a Letta circumnavigando Berlusconi, attraverso Conte. Per non farla lunga, sono per la pace. E che si metta presto fine a questa follia che vede vittime da un lato e dall’altro.  Soprattutto giovani che dovrebbero costruirsi un futuro invece che imbracciare un fucile e farsi guerra. Ecco, io sono semplicemente per questo.  Ma una cosa mi piacerebbe proporre con una certa urgenza: l’istituzione dell’apologia del comunismo. Punire senza esitazioni chi fa il saluto col pugno chiuso, chi usa la parola compagni e quell’abominio di simbolo con falce e martello. Espressione, questa sì, di una ideologia anacronistica di sopraffazione e di violenza. Incompatibile con la libertà e la Democrazia.