lunedì, Ottobre 14, 2024
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UNO STUDIO DI SWG AIUTA I PARTITI NELL’INTERPRETAZIONE DEI DATI ELETTORALI DI QUESTE ELEZIONI EUROPEE.

 

Sono stati pubblicati i dati elettorali della competizione europea e sono stati chiaramente individuati i partiti che hanno vinto, quelli che hanno tenuto, quelli che hanno perso.
Sembra però importante esaminare il voto secondo i vari segmenti socio
demografici.
Lo studio è stato fatto dalla SWG, nota ed importante società di sondaggi
e ricerche di mercato.
Incominciamo dal voto della fascia di età che va dai 18 ai 34 anni.
Qui spicca una maggiore tendenza a privilegiare i partiti di centrosinistra.
Mentre infatti, rispetto al risultato globale del 29 per cento, Fratelli
d’Italia vede in questa fascia una percentuale del 21, ben quattro punti in
più riceve AVS, mentre PD e Forza Italia registrano un aumento pari all’un
per cento.
Netto il salto, per FdI nella fascia dei 35-54enni. Rappresentano il 33% con
un più 4 rispetto al dato globale. Per tutti gli altri il saldo è negativo, con
un meno 2 per Forza Italia
Per gli over 54enni i dati, per tutti i partiti, sono coerenti con i risultati
totali, con una piccola percentuale, l’uno per cento in più, per PD e AVS
Nel campo dei lavoratori autonomi risulta invece un due per cento in più
della lega ed un tre per cento in meno per FdI
Ma un dato enormemente significativo emerge dal voto degli operai.
Qui si registra una netta preferenza del partito guidato da Giorgia Meloni
con una percentuale pari al 39 contro il 29 del dato globale. Netto invece
è il tracollo del PD con un otto per cento in meno, ed AVS con un quattro
per cento in meno
Anche nel ceto medio è netto il gradimento per FdI con un 4 per cento in
più. In questa fascia si registra un due per cento in più anche per il PD,
mentre tutti gli altri mostrano un dato negativo.
Nella fascia di coloro che hanno difficoltà economiche invece c’è un
im portante 6 per cento in più per i Cinque Stelle, retaggio evidentemente del reddito di cittadinanza, con percentuali negative invece per Fratelli
d’Italia ( meno 5%) e PD (meno 7%)
St tratta come si vede di dati significativi che i partiti, tutti, al di là dei
festeggiamenti per la vittoria o del rammarico per la sconfitta,
dovrebbero valutare attentamente.
Una considerazione però sembra necessaria: è finita l’egemonia della
sinistra nel campo degli operai e dei disagiati a dimostrazione del fatto
che le vecchie categorie non hanno più ragione di esistere.

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