Un miliardo e ottantatre milioni per l’edilizia sanitaria nel segno del Vicerè

Un miliardo e ottentatre milioni di finanziamento per l’edilizia sanitaria regionale, tanti soldi, santi e attesi da oltre un decennio. Puro ossigeno per la nostra sanità con le sue strutture collassate per vetustà, scarsa manutenzione e mancato adeguamento tecnologico e strutturale. Basti pensare che dal 1980, anno di costruzione del Ruggi di Salerno, ad oggi ( 40 anni!) l’unica struttura ospedaliera costruita e degna di essere definita tale è l’Ospedale del Mare, finito ed aperto all’utenza durante la presidenza Caldoro ed entrato a regime a dicembre 2018.  Ma a guardare le opere previste ed i relativi costi ed impegni di spesa appare evidente che la provincia di Salerno col 18% della popolazione (1.080.000 abitanti su 5.800.000 della regione Campania) beneficerà del 33% di tutto il finanziamento per 364 milioni complessivi, di cui 330 destinati solo alla città di Salerno per il rifacimento del Ruggi, a cui devono aggiungersi i 18 milioni per l’ospedale di Pagani e i 16 milioni per quello di Eboli. Uno sbilanciamento frutto del metodo “Cicero pro domo sua” senza supporto di alcuna analisi dei fabbisogni e che trova similare impostazione anche per quanto riguarda la richiesta relativa alla deroga per i punti nascita di Sapri e Polla (ancora la provincia di Salerno, guarda caso) che è stata bocciata dal ministero della Salute per il semplice fatto che la richiesta manca ( ci risiamo!) del necessario sostegno dello specifico documento di programmazione formulato a cura della regione Campania