Attacco a siti nucleari iraniani. Il mondo sull’orlo della catastrofe.
MEDIO ORIENTE – Le parole pronunciate da Donald Trump non lasciano spazio a dubbi: “Abbiamo colpito tre siti nucleari iraniani con successo”. Una frase che, a distanza di pochi secondi, ha scatenato il panico tra le cancellerie occidentali e orientali. L’azione militare – condotta insieme ad aerei stealth B-2 – è stata giustificata come “difensiva”, ma ha le sembianze dell’ennesimo colpo di potere.
Nel frattempo, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu rilancia l’alleanza strategica con gli Stati Uniti, parlando apertamente di “minaccia iraniana permanente”. Un linguaggio già sentito, ma che oggi assume contorni ancora più pericolosi, in un mondo già logorato da guerre, crisi economiche e instabilità globale.
Le immagini diffuse da Gaza e da Teheran raccontano un Medio Oriente in fiamme, mentre migliaia di civili – uomini, donne e bambini – si ritrovano sotto le bombe. L’Iran annuncia rappresaglie. Israele rafforza le difese sul confine. Washington si prepara a nuove operazioni.
L’impressione è che l’asse Trump-Netanyahu voglia spingere l’intero pianeta verso un nuovo conflitto. Non in nome della pace. Non per la sicurezza. Ma per il dominio geopolitico del mondo.
