Tertium non datur, io la vedo così

Premettendo che oggi ero al lavoro in ufficio e non a Roma in piazza a manifestare come ho fatto nella mia storia politica e sindacale centinaia e centinaia di volte, nella maggioranza dei casi a spese mie.
E sottolineando due volte che vedo la questione da giornalista e non da tifoso, il che mi impone – nonostante il mio cuore batta a destra e io non ne abbia mai fatto mistero – di agire con professionalità e riconoscere quindi l’errore fatto da Salvini e la grandissima abilità di Renzi nel gestire una situazione apparentemente negativa in modo così brillante da farla diventare incredibilmente favorevole al suo partito ed alla sinistra tutta.
Tutto ciò premesso, dico apertamente che a mio avviso è difficile per chi agisce nella verità sostenere che questo non sia un Popolo e che tutti siano in cattiva fede perché credono a Salvini e Meloni, o siano ‘Salveloni’, quindi stolti creduloni.
Da cittadino penso che oggi il Popolo abbia assediato il Palazzo. Da giornalista libero penso che il Palazzo, protetto dall’establishment europeo dei palazzi di vetro di Bruxelles, si senta al sicuro e se ne infischi della Piazza.
La domanda che mi pongo è la seguente: quanti di quelli che hanno riempito le piazze del Vaffa Day oggi erano lì, senza bandiere ma col solo tricolore, a rinnovare il proprio Vaffa forte e chiaro verso gli stessi a cui sono sempre stati rivolti i Vaffa storici delle piazze pentastelliote e cioè verso quelli del Partito democratico?
Con la differenza, però, che nel Palazzo oggi c’erano i figli di chi quel Vaffa l’ha urlato per la prima volta forte e chiaro contro la Casta convocando in piazza un Popolo col quale ha costruito poi il Movimento!
Quel Popolo oggi è stato letteralmente tradito.
Questi i fatti. Chi ci gira attorno o è in malafede o è un ipocrita. Tertium non datur.