L’altro giorno in tanti, pronti con il telefonino, inventandosi “giornalisti per caso”, a documentare con commenti di sottofondo l’azione di un poliziotto che spara ad un cane. Un controllo di routine dove il fermo di un pregiudicato scatenava l’aggressione del cane che lo accompagnava e la reazione del poliziotto. Ecco che ad horas il web è saturo di video.
L’altra sera un carabiniere di 35 anni, il vicebrigadiere Mario Rega Cerciello, è stato ucciso nella notte a Roma mentre tentava di fermare due rapinatori che avevano rubato un borsello per la cui restituzione hanno chiesto telefonicamente un riscatto alla vittima (così detto “cavallo di ritorno”). L’episodio è avvenuto in pieno centro a Prati. Ma nessun c’era a riprendere, a documentare, a denunciare. Che paese sta diventando questo? Cosa spinge l’essere umano spesso a girare il volto, lo sguardo, a non ricordare, quando accadono tali efferati episodi? Cosa ci spinge a scegliere la strada più comoda? Quella di chiudere gli occhi …per evitare grattacapi!
Era sul campo, che nel suo caso è la strada, come tutti i giorni, il vicebrigadiere dei carabinieri Mario Rega Cerciello, di 35 anni sposato da circa un mese. Insieme a un collega, alle tre del mattino, in servizio in via Pietro Cossa, nei pressi di piazza Cavour, nella Capitale, quando è intervenuto per fermare due cittadini, autori di un furto, che trasportavano una borsetta sottratta poco prima. Durante il controllo uno dei due fermati, un 20enne (secondo le prime ricostruzioni), ha estratto un coltello ferendo a morte con otto coltellate, di cui una al cuore, il militare.
Durante la mattinata di eri quattro persone sono state accompagnate nella caserma dei carabinieri del Nucleo Investigativo. Due di loro sono state identificate attraverso le telecamere di sorveglianza della zona e poi rintracciate in un hotel di lusso.
Cose che accadono tutti i giorni alle nostre forze dell’ordine. Controllano il territorio, come sempre, per farci stare più sicuri, per rendere il nostro paese “il bel paese”, quello di una volta. Quello di cui hanno sempre parlato le nostre nonne. Quello in cui, da nord a sud, era possibile lasciare la porta di casa aperta, e dove il vicino di casa, te la chiudeva così… per semplice cortesia, senza fartelo sapere. Ecco, un paese sicuro è questo, dove la giustizia degli uomini è quella di cui non si deve aver paura.
L’altra notte il Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega è stato accoltellato mentre era in servizio. Ci stringiamo in un forte abbraccio a sua moglie, alla sua famiglia e i suoi cari. Siamo vicini all’Arma dei Carabinieri e a tutti gli uomini e le donne che quotidianamente mettono a rischio la loro vita per garantire la nostra sicurezza e chiediamo tolleranza zero per i delinquenti che commettono questi vili atti.