QUATTRO NAVI DI PAESI EUROPEI ATTENDONO DI SBARCARE CENTINAIA DI MIGRANTI NEI PORTI ITALIANI: Nulla di nuovo sotto il sole.

Profughi a bordo della Fregata Euro impegnata nell'operazione Mare Nostrum (sullo sfonfo la fregata Virgilio Fasan), Mar Mediterraneo Meridionale, 30 Agosto 2014. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Non sappiamo come andrà a finire il braccio di ferro tra il Governo Italiano e le navi delle
ONG battenti bandiere straniere che chiedono di attraccare in un porto italiano per far
scendere i migranti che hanno raccolto al largo delle coste africane.
Immagino purtroppo che ci sarà la solita litania e poi il solito risultato, con le imposizioni
ipocrite dell’Europa e la fuga vergognosa e a gambe levate dei paesi di appartenenza delle navi “umanitarie”.
Si vedranno, dopo un tira e molla, tanti giovani scendere le scalette con le dita
mostranti il segno della vittoria. Diranno di aver sofferto digiuni e maltrattamenti nei
campi di raccolta e  verrà voglia a qualcuno di congratularsi con loro perché dopo tante
sofferenze continueranno ad avere un fisico invidiabile.
La richiesta di approdo, inoltre, come è prassi costante, viene sempre
motivata dalle navi in questione con la presenza a bordo di un gran numero di
minori.
Una nave, in particolare, dichiara di avere oltre 100 minori su poco più di
centocinquanta migranti.
A questo si aggiunge il fatto che oltre l’ottanta per cento dei cosiddetti minori non
accompagnati scompare qualche settimana dopo il loro sbarco.
Che fine fanno? Puntano forse a raggiungere con i mezzi propri nazioni che
ritengono più accoglienti? Al contrario, abbiamo serie preoccupazioni che molti di loro cadano nelle braccia della criminalità organizzata e dei tanti caporali che hanno bisogno
di “lavoratori sommersi” da sottopagare. O peggio ancora.
Nel giugno scorso è stato firmato da ben ventuno paesi un accordo che
prevede un meccanismo di solidarietà internazionale per ridistribuire, tra gli aderenti,
i migranti raccolti dalle ONG e sbarcati sul territorio italiano.
Tutti, specialmente i grandi giornali, hanno plaudito all’accordo
considerandolo un momento di svolta e di alleggerimento del pesante carico che sopporta  normalmente solo l’Italia. E non da oggi.
Ma alcune cifre sono significative e testimoniano l’inutilità del tanto
propagandato accordo:
su 87000 migranti sbarcati nei mesi scorsi ne sono stati trasferiti in altri
paesi esclusivamente trentotto in Francia e settantaquattro in Germania. Si, avete capito bene, abbiamo detto trentotto e cinquantaquattro.

E’ questo il sistema corretto per la ridistribuzione di quanti fuggono dalla fame
e dalla miseria o di quanti poi dicono di fuggire dalla guerra pur non abitando in
nessuna nazione africana impegnata in un conflitto?
Penso sia necessario tener conto anche di queste cifre quando si sentono le
alte proteste dei comandanti delle navi delle ONG e dei governanti delle nazioni in
cui le stesse navi sono “immatricolate” e quando, soprattutto, si viene accusati di
essere insensibili, dotati di scarsa umanità o, peggio ancora, razzisti.

La verità vera é che la ipocrisia di quanti si strappano i capelli per la presunta insensibilità dell’Italia rispetto a questo esodo biblico di migranti che preme esclusivamente sul nostro Paese, non considera in alcun modo che l’Italia é allo stremo. I Centri di raccolta in terra siciliana sono sempre affollati di un numero di immigrati superiore alla ordinaria capienza. Le risorse economiche sostenute dal nostro Paese sono incalcolabili e certo non più sopportabili in un momento così difficile e delicato per la nostra economia minacciata dalla crisi energetica e dal dramma sociale del caro-bollette. Per non parlare dell’impoverimento complessivo delle famiglie italiane che vivono, sempre più numerose, ai margini della povertà. Ma, cosa altrettanto grave, é l’impossibilità materiale delle forze dell’ordine, protezione civile,  volontari e associazioni umanitarie di arginare o impedire le fughe ripetute e ininterrotte di migranti che abbandonano i centri di raccolta e si dileguano sul territorio siciliano e poi nel continente. Fenomeno che regala manodopera per la criminalità delle grandi città, o alimenta lo sfruttamento e il lavoro nero nelle baraccopoli fatiscenti ai margini dei campi agricoli del nostro mezzogiorno, governati da caporali senza scrupoli, o ancora più drammaticamente, alimentando la lugubre “attività”  dei mercanti di organi che, notoriamente, predilige gli adolescenti. Girarsi dall’altra parte o sottovalutare questa triste realtà equivale a condannare i migranti ad una vita di stenti e di drammi indicibili sul nostro territorio. Alzare la voce con l’Europa, come prova a fare il neonato Governo Italiano,  ponendo piuttosto l’attenzione sulla necessità di distribuire equamente con gli altri Paesi dell’UE il numero di migranti che si affaccia sulle sponde europee del mediterraneo é, al contrario, una scelta di buon senso e di autentico solidarismo nei confronti dei migranti. Una opzione che andrebbe sostenuta e incoraggiata dalle forze politiche e dall’opinione pubblica del nostro Paese senza preconcetti, partigianerie di maniera o falso umanitarismo.