OSPEDALI PREFABBRICATI ANTI COVID: INDAGATI I VERTICI DELL’ ASL NA 1. Campo Sud aveva presentato 9 esposti contro l’evidente macchinazione!

Sono trascorsi poco meno di due anni dalla decisione della Regione Campania di installare tre padiglioni prefabbricati nei parcheggi degli Ospedali di Napoli (Ospedale del Mare di Ponticelli), Salerno (San Giovanni e Ruggi d’Aragona) e Caserta (San Sebastiano), che avrebbero dovuto fronteggiare una ipotetica e straordinaria emergenza per l’epidemia da Covid 19, attraverso la realizzazione di posti letto aggiuntivi di rianimazione nei parcheggi dei citati nosocomi, non essendo stata in grado, la Regione Campania e per tempo, di attrezzare nuovi reparti di malattie infettive ad hoc o predisporre la trasformazione di  interi ospedali (magari già chiusi precedentemente) per ospitare i malati covid. Attività che fu poi  “obtorto collo” effettivamente eseguita in alcune strutture. Si pensi all’Ospedale Loreto Mare di Napoli, già destinato alla chiusura, secondo i programmi della Regione Campania e poi trasformato in extremis e completamente in Covid-hospital.

La decisione di realizzare ospedali modulari prefabbricati, investendo un bel gruzzolo di soldi pubblici (circa 40 milioni di Euro) per strutture momentanee e non riutilizzabili in futuro, creò non poche perplessità e polemiche nell’opinione pubblica. Anche se la paura dell’espandersi incontrollato della pandemia mitigò non poco il clamore e il dissenso su quella iniziativa pubblica della Giunta De Luca, comunque fortemente discutibile. L’iniziativa, ricorderete, fu accolta anche con favore dalla popolazione spaventata del quartiere napoletano di Ponticelli, che attese festante dai balconi (per la quarantena i cittadini erano “internati” nelle proprie abitazioni) i TIR che trasportavano nel parcheggio dell’Ospedale del Mare le attrezzature necessarie alla realizzazione dei prefabbricati.

In realtà, al di la della indagine della Procura di Napoli oggi finalmente al capolinea, quei padiglioni ospedalieri modulari non sono mai entrati in funzione. Ma non solo e per fortuna perché non vi é stata la necessità di ricorrere ad ulteriori posti letto per fronteggiare la pandemia ma, piuttosto, perché queste strutture sanitarie prefabbricate furono fornite dalla ditta che si aggiudicò l’appalto senza le necessarie attrezzature diagnostiche essenziali (respiratori automatici, ventilatori polmonari e aspiratori, strumenti di rianimazione e quant’altro previsto dal capitolato). E, pertanto, restano ancor oggi prive di collaudo.

Immediatamente la follia dell’iniziativa, ma più ancora, le modalità fortemente discutibili, anzi illegittime che emergevano (ma anche la mancata apertura delle 3 strutture sanitarie realizzate in tutta fretta e oseremmo dire nottetempo), suscitarono legittimi sospetti e la giusta reazione del Presidente dell’Associazione Campo Sud che, molto opportunamente, acquisì la documentazione tecnico amministrativa della gara e verificò con puntuale meticolosità le caratteristiche della fornitura di attrezzature e macchinari sanitari. Riscontrando lacune fondamentali nel capitolato e gravi omissioni nelle procedure di gara. Omissioni e carenze gravi che furono oggetto, o per meglio dire, dettero luogo alla presentazione di ben 9 esposti consecutivi all’Autorità Giudiziaria a partire dal 21 Giugno 2020.

Due anni di indagini sono stati necessari per verificare la vasta documentazione consegnata agli Uffici della Procura della Repubblica dal Presidente di “Campo Sud”. Due anni sono trascorsi nella consapevolezza che i fatti denunciati corrispondessero ad una azione illecita e continuata a danno della collettività. E ciò é avvalorato, anzi diremmo più propriamente, dimostrato dalla contestuale apertura di indagine da parte della Corte dei Conti per la valutazione dell’eventuale danno erariale a carico degli attuali indagati.

Ma leggiamo insieme la dichiarazione a caldo dell’On. Marcello Taglialatela a seguito della notizia della conclusione delle indagini della Procura napoletana che ha ipotizzato e contestato il reato di Falso e turbativa d’Asta per i vertici dell’ASL NA 1, dirigenti regionali e titolari di imprese:
“Esattamente a distanza di due anni dal mio primo esposto alla Procura della Repubblica per denunciare una serie incredibile di reati commessi dalle strutture della regione Campania guidata dal governatore De Luca, in merito alle gare relative agli ospedali COVID, arriva la conferma che le mie accuse meritavano l’attenzione dei giudici” -dichiara il Presidente dell’Associazione Culturale Campo Sud, On. Marcello Taglialatela-
“Poi seguirono altri nove esposti ed uno alla Corte dei Conti  -aggiunge Taglialatela- per evidenziare quanto poi la Procura ha inteso contestare ai più stretti collaboratori del Presidente della regione”.

“Nel leggere le motivazioni dei giudici – continua Taglialatela-  appare chiara la dinamica che consentì lo svolgimento di una gara durata un solo giorno con un solo concorrente ammesso”.
“Forniture inesistenti, posti letto mai realizzati, ventilatori polmonari mai consegnati, subappalti assegnati in cambio di favori. – conclude Taglialatela – Il tutto per spendere oltre 40 milioni di Euro senza un briciolo di controlli e di legalita'”.