OGGI FINALMENTE SI VOTA: Qualunque sia l’esito di queste elezioni, sarà indispensabile il rispetto tra vincitori e vinti, nei diversi ruoli indicati dalla Costituzione!!

Finisce così, tra tentativi più o meno goffi e inappropriati di condizionare pesantemente il libero voto degli italiani,  (anche dall’estero)  questa campagna elettorale a dir poco indecente durante la quale si é espresso e messo in vetrina tutto il “campionario” più vergognoso e miserevole di taluni partiti. Gli uni contro gli altri armati delle peggiori invettive, delle falsità più assurde e meschine, dei tentativi di screditare l’avversario più farneticanti e subdoli, pur di raggranellare qualche voto in più per la propria parte politica, o meglio ancora, per sottrarre più voti possibili e nel modo più squallido possibile alla coalizione data per vincente.

Una campagna elettorale davvero ignobile. Forse per colpa del caldo eccessivo che ha condizionato questa insolita campagna elettorale di fine estate?

Auguriamoci di si. Cioè che sia stato proprio questo caldo insopportabile a condizionare in negativo le elezioni politiche di questo 2022, condotte quasi esclusivamente in un clima rovente da “guerra civile”.

Sperando fortemente che, con il voto espresso dagli Italiani nella giornata di domenica, a bocce ormai ferme, si possa recuperare, nell’interesse esclusivo della Nazione, un clima decisamente più civile, collaborativo, operoso tra chi le elezioni le avrà vinte e chi dovrà esercitare un ruolo di opposizione altrettanto utile e fondamentale in un grande e maturo Paese democratico come il nostro.

E dire che di questioni sul tappeto c’erano ed erano anche numerosissime per potersi confrontare civilmente ed offrire agli elettori un ventaglio di proposte e programmi di ciascuno schieramento. Questioni di fondamentale importanza per il futuro del Paese da far tremare i polsi per gli addetti ai lavori dei partiti nuovi e vecchi del nostro panorama politico che si preparano a rientrare in Parlamento: dalla crisi energetica alla invasione russa dell’Ucraina che stenta a trovare una via d’uscita, con lo spettro di un conflitto nucleare sempre più minaccioso; dalla conseguente recessione che erode i salari dei lavoratori, alla disoccupazione giovanile sempre più perniciosa e soffocante; dalla crisi energetica, alla impossibilità di far fronte all’aumento indiscriminato delle bollette di gas, elettricità e combustibili per famiglie e imprese; dall’emergenza climatica che mette ancor più in evidenza la fragilità del nostro territorio già afflitto da un diffuso dissesto idrogeologico, ai nuovi eventi drammatici prodotti dalla siccità; da una pandemia da Covid 19 tutt’altro che vinta e che ci lascia sempre troppo preoccupati per le strutture sanitarie tutt’ora inadeguate, al preoccupante fenomeno della fuga dei medici e infermieri dagli ospedali italiani in cerca di retribuzioni soddisfacenti e riconoscimenti professionali all’estero; dalle chiacchiere distribuite in lungo e in largo sulle potenzialità salvifiche del PNRR sulla nostra economia, alla constatazione che tutte le gare di aggiudicazione degli appalti per le cosiddette grandi opere previste dal PNRR stentano a decollare per gli aumenti indiscriminati dei materiali per le costruzioni edili.

E potremmo continuare ancora a lungo ad individuare argomenti di assoluta priorità per forze politiche che fossero effettivamente e fortemente interessate a risolvere i problemi del Paese.

Ma puntualmente questi argomenti sono stati disattesi. Il confronto su tematiche imprescindibili e di assoluta priorità per affrontare le sfide che ci sono davanti hanno registrato un “non pervenuto”. Sostituito dai soliti e ripetitivi soliloqui di taluni leader politici della sinistra, pur se espressi avanti ad una telecamera. Molto spesso, troppo spesso incalzati da conduttori televisivi compiacenti che orientavano le trasmissioni sul terreno della polemica improduttiva e deteriore, pur di accontentare l’ospite e lasciarlo parlare liberamente di argomenti per altro lontani migliaia di miglia dall’interesse degli italiani.

Questo il “refrain” che siamo stati costretti ad assistere in questa campagna elettorale. E dire che tutti i politici si sono abbondantemente lamentati del fenomeno diffuso dell’astensione degli elettori dal voto. Roba da non credere. Dopo tutto il veleno, la delegittimazione sistematica dell’avversario politico, l’odio strisciante e le menzogne più grossolane distribuite sfuse o a pacchetti da fine Luglio sino a ieri. In una sorta di sforzo titanico per “avvelenare i pozzi” della democrazia italiana, procurando allarme sociale e paure ingiustificate nell’elettorato. Facendo anche ricorso al cosiddetto “soccorso rosso” prontamente intervenuto da Berlino nei giorni scorsi e ancora da Bruxelles negli ultimi momenti di campagna elettorale, prima del silenzio imposto ai partiti e ai media dalle normative vigenti.

Ma noi siamo certi della grande maturità degli Italiani. E siamo altrettanto certi che i “contenuti” ma soprattutto i toni esasperati  da “ultima spiaggia” adottati da talune forze politiche abbiano una unica ed esclusiva matrice. E che l’interesse di queste forze politiche non fosse rivolta al Paese in difficoltà ma, piuttosto, al terrore di perdere potere e poltrone. Senza pensare che, offendendo in tal modo l’intelligenza degli elettori italiani, si rischia di perdere anche la faccia. E per parecchio tempo!