“Meglio una sagra della melanzana in meno e 600 telecamere in più”. Il procuratore Nicola Gratteri lo dice chiaro, davanti a microfoni e telecamere: la priorità non sono le feste di quartiere, ma la sicurezza dei cittadini.
Una dichiarazione che scuote i palazzi della politica napoletana, proprio mentre la città è assediata da criminalità giovanile, furti, violenze e aggressioni. Gratteri denuncia lo spreco sistemico di risorse pubbliche, spesso dirottate su eventi futili invece di investimenti in tecnologia e prevenzione: “Ogni città ha bisogno di occhi elettronici, non solo per combattere la mafia, ma anche per la tutela quotidiana del territorio.”
Il messaggio è un attacco diretto al lassismo delle amministrazioni locali. “Una macchina delle forze dell’ordine ogni strada? Impossibile. La soluzione è un sistema di videosorveglianza capillare e moderno.”
Parole pesanti, come pietre, che inchiodano chi amministra.
Mentre la politica spreca denaro pubblico per feste, cerimonie e comparse, la criminalità si evolve e avanza. Napoli è sotto assedio e i cittadini, ogni giorno, sono lasciati soli. Se Gratteri parla, forse è ora che qualcuno cominci a tacere. E ad agire.
