Le centraline dell’Arpac parlano chiaro: 277 sforamenti da inizio anno per PM10, le famigerate polveri sottili. Intanto l’aria di Napoli peggiora, ma nessuno interviene. Mentre la città si riempie di cantieri infiniti, ingorghi e gas di scarico, dal Comune ancora silenzio.
Il traffico è paralizzato. Le zone più inquinate sono sempre le stesse: piazza Garibaldi, via Marina, via Galileo Ferraris, corso Umberto e la Galleria della Vittoria. Quartieri interi respirano smog a pieni polmoni ogni giorno, in attesa di una bonifica urbana che non arriva mai.
Chi governa continua a proporre slogan ecologisti e raccolte differenziate da vetrina, ma nessuno tocca il nodo reale: la mobilità caotica, l’assenza di un piano antinquinamento, la totale anarchia nella gestione dei cantieri.
In una città che cammina a piedi solo per disperazione, il vero problema è che chi dovrebbe agire, respira aria pulita altrove.