giovedì, Luglio 10, 2025

NAPOLI CAMPIONE D’ITALIA: IL MIRACOLO DI CONTE, LA RINASCITA DI UN POPOLO

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Il Napoli è campione d’Italia per la quarta volta nella sua storia. Una frase che suona come poesia per milioni di tifosi. Ma non è solo un trofeo. È la sintesi perfetta di coraggio, visione e appartenenza. È un’opera collettiva che unisce società, allenatore, squadra e popolo in un racconto che sa di leggenda.

Tutto inizia al Teatro di Corte di Palazzo Reale, nel cuore caldo di un giugno napoletano. Nessuno poteva immaginare che da lì sarebbe nato un prodigio, destinato a fare il giro del mondo. Il numero 4 sulle magliette celebrative degli azzurri oggi non è solo una cifra: è un vessillo di rinascita.

Il presidente Aurelio De Laurentiis entra nella storia: raggiunge Ferlaino per numero di scudetti vinti, senza avere un Maradona in squadra ma con la forza delle idee. Dopo l’annus horribilis della scorsa stagione, ha avuto il coraggio di azzerare tutto, affidarsi a Conte e fare un passo indietro. La sua gestione ha reso il Napoli uno dei club più solidi d’Europa, anche senza fondi esterni. Ora punta all’Europa: perché non si ferma qui.

Arrivato come ultima speranza, Antonio Conte ha compiuto il miracolo di Sant’Antonio. Ha preso una squadra svuotata, senza Osimhen (via in estate) né Kvaratskhelia (partito a gennaio), e l’ha resa una macchina da guerra. Ha rivoluzionato il modulo, spinto il gruppo oltre i limiti, e imposto una nuova mentalità vincente. Sei titoli da allenatore, dieci totali: questo, forse, il più epico.

E poi c’è Scott McTominay, il McFratm di Napoli. Doveva arrivare Brescianini, è arrivato lui. Silenziosamente, devastante. Personalità, gol, assist, cuore. Nella notte dello scudetto firma il gol decisivo, consacrandosi MVP del campionato. Nessuno l’aveva visto arrivare. Ora è nella storia.

Il Maradona esplode: torce accese, cori, lacrime. “We are the Champions” , “‘O surdato ‘nnammurato”, Geolier, Clementino, Gigi D’Alessio, Nino D’Angelo, Liberato. Politano canta: “I campioni d’Italia siamo noi!”. Di Lorenzo urla: “Amma scassat!”. Conte chiude: “Chi vince scrive la storia, gli altri la leggono”.

Il Napoli lo ha fatto di nuovo. Ha scritto la storia. E ora, il numero 4 brilla sotto il cielo partenopeo.

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