Impugnare la delibera di De Magistris per l’occupazione di suolo pubblico

Abbiamo convocato, ieri, nell’ultimo giorno di luglio, la stampa e i cittadini perché la famosa delibera di riordino dei Dehors (spazi all’aperto forniti di tavolini, caratterizzante i bar ed i ristoranti) del giugno 2019 segna probabilmente il punto più basso di questa vicenda: si presenta infatti nella sua assoluta irrazionalità come un provvedimento che non disciplina nulla e rimette tutto all’arbitrio e alle ingiustizie più totali.

Un provvedimento che crea solo discriminazioni, lascia insoluti tutti i problemi, privilegia in maniera plateale alcuni, abbandonando tutti gli altri nel caos.

È qui non si parla più di grigliati, dehors, gazebo, ma di imprese utili per cittadini e turisti, di servizio alla città, di decoro urbano, di lavoratori, fallimenti e chiusure e di persone come i titolari e i lavoratori dello Chalet Ciro che l’anno scorso furono costretti ad una serrata.

Chi disciplina queste materie dovrebbe innanzitutto comprendere che si parla di uomini e donne per i quali anche 1-3 giorni di chiusura, i ritardi nelle decisioni, l’obbligo di cambiare ombrelloni senza motivo alcuno (asta centrale / falda / mantovana), la necessità di corrispondere COSAP senza poi guadagnare e il trascinamento ogni sera di tutti gli arredi all’interno dei locali possono costituire motivo di sopravvivenza.

Abbiamo presentato i motivi per cui bisogna impugnare la delibera di giunta per l’occupazione di suolo pubblico.

Questa delibera assurda ed incompleta, va impugnata per evitare alla città il caos amministrativo e la nascita di un regime di concorrenza sleale tra zone diverse della città e tra diversi operatori della città.

Il piano era stato presentato con annunci trionfali sui giornali come piano di regolamentazione urbanistico – commerciale per tutta la città e poi scopriamo che è tutto totalmente infondato, il piano non è un piano e purtroppo regola e male solo dieci strade e poche piazze su decine di migliaia di strade presenti in città.

Dal 30 aprile, data dell’ultima proroga, tutti gli esercizi commerciali della città, tranne i pochissimi regolamentati, diventano tutti abusivi nelle loro occupazioni di suolo pubblico.

Abbiamo perciò costituito un team di professionisti tecnici e legali per affrontare la situazione, auspicando che nel breve tempo che ci divide dall’impugnativa, si possa procedere con l’annullamento di questa assurda delibera, che creerà inutili contenzioni e genererà solo caos, anarchia e assenza di decoro sul territorio.

Questo pool di professionisti che affianca le associazioni intende salvare la vocazione turistica della città e mettere in luce che il caos amministrativo che già ha generato questa delibera è dovuto a regole che non solo non sono giuste ma, addirittura, sono incerte e non applicabili.

Insomma, questa delibera crea un cortocircuito amministrativo, in cui chi non è regolato dal piano e chiede di adeguarsi allo stesso non può farlo perché le regole-guida non ci sono e, quando ci sono, sono sbagliate.

*Presidente coordinamento delle associazioni civiche “Insieme per Napoli”