Si é spenta nella mattina di ieri, nella sua casa romana ai Parioli, Donna Assunta Almirante, vedova dell’indimenticato fondatore del Movimento Sociale Italiano e Segretario Nazionale del Partito per lunghi anni. Il suo nome all’anagrafe era in realtà Raffaella Stramandinoli, ma tutti la chiamavano Donna Assunta, soprattutto nel partito, ove conosceva tutti e a tutti dispensava sorrisi e consigli. Era nata a Catanzaro nel 1921, ma in Sicilia visse per molti anni con il suo primo marito, il Marchese Federico De’ Medici di oltre venti anni più grande di età rispetto alla consorte. Dal Marchese De’ Medici ebbe tre figli: Marco Marianna e Leopoldo. Donna Assunta in Sicilia iniziò ad interessarsi di vini e di vigneti e diventò ben presto una apprezzata produttrice di vini siciliani provenienti dalle sue tenute nell’isola.
Nel 1952 conobbe a Roma un brillante deputato dagli occhi azzurri e profondi e fu subito amore a prima vista. Si separò dal marito immediatamente (anche se rimase sempre in eccellenti rapporti di amicizia) e iniziò la sua lunghissima e affascinante avventura con quel Giorgio Almirante che fu Parlamentare Italiano dal 1948 sino alla sua scomparsa nel mese di Maggio del 1988. Si sposarono in seconde nozze nel 1969 ed ebbero una figlia, Giuliana.
Donna Assunta, dopo la morte del marito, volle ancor più essere vicina a quel partito tanto amato dal suo Giorgio, come a voler ancora assistere e guidare con i suoi consigli e il suo spiccato buon senso pratico quel grande contenitore di idee e di esuberanti giovanotti che si ritrovarono all’improvviso a guidare il MSI. Non fu mai parca di consigli. Anzi divenne la “chioccia” saggia e materna per tanti uomini politici che furono chiamati a rappresentare il partito nelle Istituzioni, dopo la scomparsa dell’insostituibile Segretario. Ma questo ruolo di dispensatrice di consigli e dipanatrice di questioni interne apparentemente complicate, non le impedì di essere critica, anche aspramente critica, su talune scelte politiche assunte dal partito, che non condivise mai. Come la decisione di sciogliere il MSI e di creare Alleanza Nazionale nel 1995, scelta che creò una prima e durevole frattura tra Donna Assunta e Gian Franco Fini.  Divaricazione di idee e strategie con Fini che divenne irreversibile quando quest’ultimo avviò il successivo passo verso lo scioglimento anche di AN e la confluenza del partito nel neonato Popolo delle Libertà voluto fortemente da Silvio Berlusconi con l’avallo scellerato proprio di Fini e di un manipolo di deputati a lui vicini. Una scelta davvero incomprensibile per la gran parte degli iscritti e della classe dirigente del partito che, tuttavia, non contrastarono adeguatamente ed energicamente il percorso avviato da Fini nelle Assemblee e nei vari Organismi decisionali del partito che si avviavano a ratificare la scelta dello scioglimento di AN.
Tra gli antagonisti più feroci di una strategia che apparve subito dettata da interessi personali, piuttosto che un percorso politico utile al Paese, ci fu immediatamente Donna Assunta Almirante. Che dal quel momento iniziò a prendere le distanze dalla politica e soprattutto dal quel neonato Popolo delle Libertà che si sfascerà definitivamente qualche anno dopo a seguito delle successive follie politiche di Fini che, ricorderete, entrò in aperto conflitto con Berlusconi e si chiamò fuori, sino a fondare un suo personale partitino, abortito sul nascere, che ne decretò il suo fallimento politico definitivo. Tutto ciò al netto delle vicende miserevoli della casa di Montecarlo su cui evitiamo di dilungarci per carità di Patria.
La morte di Donna Assunta lascia il popolo della Destra costernato, disorientato. Anche se le condizioni di salute non le consentivano più una presenza assidua, sapere che c’era e che all’occorrenza avrebbe potuto fare ascoltare la sua voce e il suo pensiero, era rassicurante per tutti. Esce di scena in un momento difficile per il nostro Paese e per la comunità internazionale alle prese con un evento imprevisto e altrettanto drammatico come l’invasione Russa della Ucraina. Avvenimenti che chiedono alla politica nervi saldi e saggezza senza limiti; buon senso e freddezza di spirito, in uno con grandi capacità di ascolto e di mediazione. Caratteristiche queste che rappresentavano il pane quotidiano dell’agire di Donna Assunta Almirante. E questo ci fa comprendere quanto abbia perso il “nostro mondo” con la scomparsa di questa centenaria tutto pepe, apprezzata e stimata in vita da amici e avversari politici, amata e coccolata dal popolo missino come una madre severa ma infinitamente affettuosa.