Cinque pronto soccorso chiusi in Campania.
Non per riorganizzare. Non per migliorare.
Per “risanare i conti” della Sanità.
La Regione Campania esulta per i numeri in ordine, ma i cittadini pagano un prezzo altissimo: chilometri in più da percorrere per un’emergenza, tempi di attesa infiniti, ospedali abbandonati nel degrado.
La sanità si cura con più investimenti, non con i tagli.
E se il risanamento è fatto sulle spalle dei malati, non è un successo: è una truffa.
Nel silenzio di gran parte della politica, si chiudono reparti e si simula efficienza contabile. Ma la realtà è fatta di ambulanze in fila, personale allo stremo e pazienti lasciati soli.
Chi ha il coraggio di dirlo, senza slogan?

