NAPOLI – Scene ormai abituali d’estate: spiagge private affollate, stabilimenti balneari sold-out già dal primo weekend di caldo, mare limpido e perfetto per i selfie. E poco distante? Acque vietate, divieti ignorati, famiglie disperate in cerca di refrigerio nelle spiagge libere. Anche se il mare lì è – ufficialmente – inquinato.
A Posillipo e Bagnoli, bastano 50 metri per cambiare tutto: dove si paga, l’acqua è balneabile. Dove è gratis, è inquinata. Coincidenze? No, sistema.
E mentre la Guardia di Finanza avvia ispezioni per i canoni irrisori dei lidi, i cittadini continuano a fare il bagno tra liquami e divieti.
La politica, come al solito, tace. Le istituzioni fanno finta di niente. Ma la domanda resta: chi decide che un tratto di mare sia pulito solo se lo paghi?
CampoSud WebTV dà voce a ciò che puzza, anche quando lo nascondono sotto l’ombrellone.