martedì, Dicembre 3, 2024
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DE LUCA E DE MAGISTRIS : MA ALLA FINE, CHI E’ PEGGIO TRA I DUE???

 

 

La Regione ferma la vendita di una parte del demanio che lei stessa aveva messo in vendita, ma senza saperlo.
Potrebbe sembrare un simpatico scioglilingua, di quelli anaforici, cacofonici e che non significano nulla. E, invece – purtroppo – questi sono dati reali ed indicativi. Il Comune vende se stesso, o meglio una parte di esso, per non essere stato capace di prendere ciò che è suo.
Non saprei chi scegliere tra De Luca e de Magistris, ma questi due, che amministrano per la seconda volta rispettivamente Regione e Comune, si copiano addirittura, si “e-mulano”, ovviamente in negativo. Se DeMa, nell’indignitoso tentativo di ripianare le dissestate casse del Comune, non ha esitato a mettere in vendita il palazzo del Consiglio Comunale, De Luca addirittura “pensa” di vendere una pineta intera ad un privato. Ad essere precisi, si tratta di una vasta aerea dell’estensione di 300 000 mq comprendente il Parco degli Uccelli, la Pineta di Varcaturo e la foce del Lago Patria,. La cosiddetta “Oasi dei Variconi” un vero e proprio polmone verde dal valore ambientale inestimabile e che De  Luca svende al prezzo di costo  di 1 euro al metro quadro. All’oscuro di tutto, naturalmente, anche il Sindaco del comune di Giugliano in Campania, attuale titolare della concessione del parco.
Vari e a strascico le polemiche seguite a tale decisione, dai consiglieri comunali alle sigle sindacali, tutti impegnati in polemiche postume quanto sterili, a caccia di un consenso da mercato. Tutti obbedienti alla sola logica del profitto, tutti pronti (e proni) ad appuntarsi sul petto la medaglia della vittoria. Magari della battaglia e non della guerra.
Ma poco importa (per loro) se la pezza – non solo del sindaco con la bandana – sia persino peggiore del buco: in poco più di un anno la Corte costituzionale per ben due volte ha richiamato all’ordine il sindaco de Magistris e la sua (?) giunta fu arancione ed oggi multicolor ricordando e ribadendo come il lasso temporale per far quadrare i conti va ridotto da 27 e 3 anni, prorogabili massimo a 5. E per la seconda volta in poco più di un anno sempre la Corte costituzionale boccia la contabilità di Palazzo San Giacomo perché è illegittimo utilizzare le anticipazioni dello stato per coprire le proprie malefatte.
È risaputo che le erbe cattive sono dure da estirparsi e stavolta una mano a Gigino ‘o flop arriva nientemeno che dal Governo centrale che, grazie ai (promessi) ristori bis dovrebbe poter incassare i balzelli mai riscossi né incassati per intero.
Giustificazione pragmatica e vuota quella da esperto conoscitore della macchina burocratica De Luca che accetta di apparire quasi ingenuo, quasi che lui non ne sapeva nulla, un Andreotti di Regione, ingenuo come quando in Italia venivano consumati sequestri, omicidi e stragi. De Luca, infatti, non sapeva nulla della (s)vendita dell’area verde sulla litorale Domizio e immediatamente ha provveduto a fermare lo scempio di un’azione non coordinata tra Regione ed amministrazione regionale. Ci vuol faccia tosta, ma c’è chi ce l’ha.
E se così alla fine contano i risultati, indipendentemente dalla strada che si è percorsa, il bilancio comunale sarà ancora una volta salvo e la pineta di Varcaturo con annesso Parco degli uccelli ed altre bellezze topiche non diventeranno proprietà di un privato. Il che significa che de Magistris e De Luca  saranno salvi e salvati ancora una volta, ma Napoli e la Campania che fine faranno?
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