Mentre De Luca rifiuta la “marmellata in scatola”, i 5 Stelle attendono la “vendemmia dei fichi”
Il clima pre-elettorale in Campania si fa più surreale che strategico. Da una parte, Vincenzo De Luca – governatore uscente e maestro indiscusso di ironia pungente – ha liquidato con una battuta l’ipotesi di un candidato imposto dall’alto, preferendo “scegliere da solo” anziché “accontentarsi di marmellata in scatola”.
Dall’altra parte della barricata, Giuseppe Conte prova a ribaltare la narrazione, affermando con tono solenne che “il candidato lo scelgono i territori, non una persona”. Ma al di là delle intenzioni, l’impressione è che nel Movimento 5 Stelle si stia ancora aspettando – con proverbiale pazienza – la vendemmia dei fichi, ovvero una maturazione politica che tarda ad arrivare.
L’intervista rilasciata da Conte a Napoli ha il sapore della replica misurata ma poco incisiva: nessun nome, nessuna visione chiara, solo l’ennesimo rimando al concetto astratto di “territori”. E nel frattempo, De Luca continua a dettare tempi e toni, mantenendo il controllo del copione.
Un duello a colpi di frutta e retorica
La dialettica tra i due leader non è solo uno scontro di idee, ma una vera e propria rappresentazione teatrale. Con le urne ancora lontane, la scena politica campana si riempie di allegorie, metafore gastronomiche e frasi sibilline. Il rischio? Che mentre si discute di conserve e raccolti, i cittadini restino senza ricette concrete.
CampoSud seguirà passo passo l’evoluzione della saga campana, con lo stile che ci contraddistingue: libero, critico e senza padroni.