C’E’ UN MODO EFFICACE PER RISOLVERE LA CRISI DELLA GIUSTIZIA ITALIANA: VOTARE I REFERENDUM DEL 12 GIUGNO!!

Mancano pochi giorni alla data del 12 giugno ma, salvo qualche breve accenno, nessuno ne parla. Eppure in quel giorno insieme con le elezioni amministrative per un notevole gruppo di comuni, gli italiani dovranno ( o dobbiamo dire: dovrebbero?) andare a votare per cinque referendum.
Si tratta di referendum importanti che potrebbero dare una svolta significativa alla grave crisi in cui versa la giustizia italiana. Ma forse proprio per evitare questa svolta molti puntano a far andare a votare il minor numero possibile di elettori per non consentire il raggiungimento del quorum.
Noi non accettiamo questa impostazione/imposizione. Inizia perciò una serie di articoli miranti ad illustrare i cinque referendum. Abbiamo, è ovvio, le nostre idee e lo si capirà leggendoci ma a noi preme soprattutto far illustrare i temi che vengono proposti perché molti vadano a votare in piena coscienza senza lasciarsi condizionare da inviti non troppo nascosti all’astensione.
Recenti sondaggi danno al 56 per cento il numero di elettori che dichiarano che non si recheranno alle urne; a quel 56 si deve però aggiungere un rilevante 30 per cento di intervistati che sono indecisi ma che per il momento propendono per il no.
È assurdo che tante persone non vogliano recarsi a votare ma il motivo è relativamente semplice. Pochi conoscono infatti il testo dei cinque referendum proposti e nessuno, come dicevamo, si pone il problema di informarli.
Incominciamo allora noi.
Oggi ci limitiamo ad elencarli riservandoci, nel prosieguo, di spiegarli per farne conoscere le finalità e le motivazioni.
Ecco allora i cinque quesiti abrogativi:
Incandidabilità dei politici condannati
Limitazione delle misure cautelari
Separazione delle carriere dei magistrati
Riforma dei consigli giudiziari
Riforma del sistema elettorale del CSM
Dovrebbe bastare questa semplice elencazione per comprendere l’importanza della partecipazione al voto ma, con i prossimi articoli, provvederemo a tentare di approfondire i temi ed a conoscere le finalità.
Un’ultima informazione è necessaria: un paio dei quesiti potrebbero non comparire il 12 giugno nella scheda elettorale qualora passasse la riforma predisposta in estremis dal MInistro della Giustizia Cartabia, oggetto in questi giorni di contrasti tra le forze politiche che sostengono il governo Draghi.
Staremo a vedere, in attesa di entrare nel merito di ciascun quesito referendario!