lunedì, Dicembre 2, 2024
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A Pomigliano d’Arco anche i grillini c’hanno famiglia

Sono ormai lontani i tempi in cui il Movimento 5 Stelle mirava ad incarnare il cambiamento a suon di “Vaffa, Casta e Onestà”.
Così, se li abbiamo sentiti scagliarsi contro tutto e tutti per eliminare i concetti di “alleanza” e “compromesso” sostituendoli semplicemente con altri quali “contratto” e “patto civico”, pare giunto il momento  per i grillini di integrarsi alla casta, passando dal concetto di meritocrazia a quello di “maritocrazia”.
È il caso dell’eurodeputata grillina Chiara Gemma che ha assunto “con contratto per un anno che prevede una prova di 6 mesi” – fa sapere la diretta interessata – l’avv. Mimmo Migliorini (nomen – spes – omini) che “è una persona che ho conosciuta nel corso della campagna elettorale e del quale ho imparato ad apprezzare la straordinaria conoscenza del territorio. Ho ritenuto, per questo, che il dottor Migliorini potesse rappresentare un valore aggiunto nel gruppo di lavoro della mia circoscrizione e curarne i rapporti con le realtà del territorio” precisa la pentastellata brindisina.
Nulla di illegittimo o di illegale, ogni politico sceglie (e può) gli assistenti che più aggradano. C’è solo un problema di opportunità politica per quel che ci riguarda, visto che l’avvocato in questione è il marito di Valeria Ciarambino, grillina della prima ora, compaesana del capo politico Luigi di Maio, di quella Pomigliano d’Arco sempre più fucina di statisti, già Capogruppo alla Regione Campania del MoVimento.
La pasionaria che da anni denuncia vizi, sfizi, lazzi, sollazzi, privilegi e raccomandazioni divenuti peculiarità di una classe politica che è agli antipodi della meritocrazia. Ora si ritrova lei stessa in una sorta di “parentopoli” a 5 stelle contro cui finora lo stesso MoVimento si era sempre scagliato, combattendola, criticandola e avversandola.
Ed ora che anche la vicenda Whirpool si è conclusa così come la stessa azienda (non in crisi) aveva preannunciato, ovvero andando via da Napoli, i panni sporchi non potranno più lavarsi in famiglia, ma di lavato restano solo le mani dei 5 stelle passati dal Ministero del Lavoro a quello degli Esteri, proprio come la Whirpool.
Chissà quale sarà d’ora innanzi alla Regione l’atteggiamento della Ciarambino che finora ha dato filo da torcere al Governatore De Luca sui temi storici e tanto cari alla formazione pentastellata. E quale la risposta del Presidente della Regione Campania che era arrivato a definirla persino “chiattona”. Ora che anche in Umbria, dopo Roma, i due avversari ed avversati storici e giurati si ritroveranno a correre a braccetto.
Il “familismo” a 5 stelle – però -​ par non fermarsi qui, almeno come si evince da alcuni manifesti apparsi nella stessa Pomigliano d’Arco qualche giorno fà, che recitano testualmente a caratteri cubitali: “A.A.A. POSTO DI LAVORO OFFRESI. CITOFONARE DI MAIO”.
Si tratta di una denuncia circa i favoritismi riservati “al clan degli amichetti” (così come si legge testualmente).

Scorrendo più giù, infatti, è possibile leggere gli esempi che appaiono eclatanti: “Dario De Falco, candidato Sindaco del MoVimento e consigliere “desaparecido” approdato a Palazzo Chigi senza curriculum e su raccomandazione dell’amico suo”; “Salvatore Esposito consigliere comunale 5 stelle trasferito dalla Leonardo di Nola alla sede di Pomigliano (vicino a mamma e papà – li separavano una quarantina di chilometri -) saltando ogni lista di attesa”; ed il caso tristemente noto di Mimmo Migliorini Ciarambino.
Aldilà della ironica denuncia che tanto amaro in bocca lascia ai tanti militanti, simpatizzanti dei pentastellati, il manifesto si tinge ulteriormente di… giallo. Nonostante in calce alla denuncia affissa sia possibile riscontrare i simboli del gruppo consiliare, ai piedi del Monte Somma c’è chi è pronto a giurare che tale manifesto sia il frutto del tiro incrociato del “fuoco amico”.
Ne è passata di acqua sotto i ponti (quelli che ancora resistono) da quando i grillini invadevano le piazze al grido di vaffa, casta, meritocrazia e honestà, lontani (e archiviati a quanto pare) i tempi dell’uno vale uno da quando uno vale zero. Parole parole parole.
L’opposizione è il sale della democrazia, ma se tale malumore investe anche la base come rivela la fuga di followers dalla piattaforma Rosseau e dalle pagine social degli esponenti del movimento, Gigino avrà davvero dei grattacapo che produrranno veri movimenti… intestini.
Intanto una parziale rassicurazione viene proprio dal manifesto ed è indirizzata al consigliere pomiglianese Salvatore Cioffi, altro “stretto” di Di Maio, l’unico escluso, o meglio, l’unico ancora a non essere “stato sistemato”. Ma i firmatari ne sono certi: “ce la farà anche lui!”.

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