IL 13 SETTEMBRE SI TORNA A SCUOLA IN CAMPANIA: Un nuovo anno fra i banchi, tra novità e speranze !

L’anno scolastico sta per cominciare in tutte le regioni. Il 13 settembre sarà la volta
degli studenti della Campania per ritornare sui banchi.
Numerose sono le novità volute dal governo e particolarmente dal ministro
Giuseppe Valditara.
Alcune prendono lo spunto dai fatti di cronaca che hanno caratterizzato, in negativo,
il mondo giovanile.
Al primo punto c’è la riforma delle sospensioni.
Ricordando come nello scorso anno scolastico gli episodi di violenza siano stati in
media cinque al mese, il Ministro ha introdotto un netto cambiamento nel regime
delle sospensioni. Troppo comoda era la sospensione per l’alunno indisciplinato: gli
veniva offerta la possibilità di non andare a scuola per un certo numero di giorni.
Ora, ha stabilito il ministro, l’alunno sospeso resterà a scuola e dovrà partecipare ad
attività di “cittadinanza solidale”.
Queste attività dovranno essere individuate dagli Uffici scolastici regionali che
stipuleranno convenzioni con enti come la Caritas o le case di riposo.
Cambia anche il voto di condotta. Tutti ricorderanno la assurda attribuzione del
nove in condotta ai due studenti che avevano colpito con pallini la professoressa,
mettendo in rete il loro stupido gesto.
Ora il voto in condotta non solo farà media ma conterà per i crediti alla Maturità.
Con sei in condotta, poi, lo studente sarà rimandato e dovrà redigere un elaborato
sui temi della cittadinanza solidale.
Ma ci sono novità anche per il corpo docente.
Verrà infatti introdotta la figura del docente tutor che dovrà coordinare le attività
didattiche al fine di favorire il recupero degli alunni in difficoltà.
Abbiamo più spesso parlato del divario tra scuole del Nord e scuole del Sud. Anche
in questo campo si tenterà di porre rimedio incrementando il tempo pieno e le
attività laboratoriali.
Sono tutte iniziative che però, per poter essere efficienti e funzionali, avranno
bisogno dell’impegno del corpo docente, della disponibilità dei genitori, e, perché
no?, della fine di quel triste metodo del ricorso al TAR contro le bocciature, con il
TAR che, il più delle volte le annulla per insignificanti vizi di forma sminuendo il
valore degli insegnanti.