FINALMENTE UNA RAI SENZA PADRINI ( E PADRONI, pardon, PREDONI) !!

ROMA, 13/12/2000 NELLA FOTO Il Cavallo Rai appena restaurato Foto- RAVAGLI/INFOPHOTO

Grandi manovre in RAI in questi giorni: nuove nomine, cambi di direzione di testate, abbandoni.

Le manovre e i cambiamenti danno palesemente fastidio a quel mondo di sinistra che, impertubabilmente e senza aver vinto una sola elezione negli ultimi 10 anni, ha occupato i gangli vitali della televisione di stato, condizionando palinsesti, programmi, approfondimenti politici e giornalistici, tutti rigorosamente “orientati” sulle scelte di una sinistra oltremodo agonizzante. Ma viva e vitale, anzi sopravvissuta, nella televisione pubblica.

Ora protestano perché il nuovo governo sta mettendo mano ad una ristrutturazione che possa tener conto anche di una fetta consistente dell’opinione pubblica,  particolarmente disorientata e adeguatamente disgustata da anni di trasmissioni a senso unico.

Alzi una mano chi ritiene che Lucia Annunziata abbia rispettato il pluralismo dell’informazione. La Annunziata, dopo aver occupato e lautamente ricompensata, tutti i più alti livelli dell’emittente pubblica, perfino come Presidente della RAI, ha gestito per anni la trasmissione “Mezzora in più” come sua personale riserva di caccia.

Bastava vedere quanti amici della sua parte politica venivano invitati e come venivano trattati gli avversari politici che, suo malgrado, era costretta ad invitare.  Ed aveva anche tentato di far ritornare alla ribalta quel Gianfranco Fini, personaggio particolarmente imbarazzante per le sue scelte recenti, che piace sempre alla sinistra perché capace di mettere i bastoni tra le ruote del centrodestra.

E vogliamo parlare di Fazio e della sua velina, Luciana Litizzetto?

Anche in questo caso siamo in presenza di un conduttore chiaramente schierato, con un budget pluri milionario, che sforava tutti i limiti imposti dalla televisione pubblica.

Ma ce ne sono ancora tanti.

Sempre per ricordare Annunziata, che ha pubblicamente dichiarato di fare il gran rifiuto alla RAI dopo anni di potere e di guadagni, “non condividendo nulla di ciò che il nuovo governo stava realizzando”. Probabilmente, il vero motivo di preoccupazione consisteva nel fatto che non avrebbe più potuto far di testa sua, criminalizzando ogni “anelito” del centrodestra e magnificando ogni castroneria sinistrorsa.

 

Un altro che ha dichiarato di andar via è quel Corrado Augias che ha imperversato anche lui per anni con la sua aria saccente e il linguaggio velenoso che gli appartiene. Quando si ragiona di forze politiche diverse dalla sinistra o di temi non graditi alla “intellighenzia” rossa.

Dunque vanno via? Lasciano la RAI?  Ce ne faremo una ragione!

Intanto aspettiamo alla prova i nuovi direttori di testata, a cominciare da Gian Marco Chiocci, nominato al TG1. Un professionista che per anni ha fatto inchieste senza mai guardare in faccia nessuno. Un uomo libero che seppe, tra l’altro, svelare i segreti della vendita del tristemente famoso appartamento di Montecarlo da Fini al suo amato cognatino.

Dopo anni di trasmissioni condizionate dalle opinioni di una ben definita parte, ci aspettiamo servizi chiari e lineari. Senza partigianerie e preconcetti ipocriti.

Ci aspettiamo per esempio, e scusatemi se sembra un’eresia, servizi onesti sulla guerra in Ucraina, come servizi onesti sulle ONG in giro per il Mediterraneo.

Non sarà facile, anche perché immediatamente ci sarà qualcuno che salterà sul carro del vincitore, pronto a scendere nel caso di un ribaltone. Ma molti dei nomi che sono stati indicati sono garanzia di serietà e di obiettività. E tanto ci basta!