FINITO L’IDILLIO DI DRAGHI CON IL PAESE: LE NOMINE DELLA FORNERO E DI ARCURI, UN VERGOGNOSO E AUTENTICO ATTO OSTILE CONTRO IL BUON SENSO DEGLI ITALIANI !!

Che Draghi fosse dal primo momento della sua nomina al Governo del Paese ostaggio del PD e dei 5 Stelle e perciò stesso subordinato alle scelte imposte da costoro, era cosa risaputa dagli osservatori politici e da chi abbia ancora un pò di buon senso e scarsa partigianeria nell’analizzare gli eventi politici e le iniziative governative. E dire che proprio nei primi giorni di Governo, Il Presidente Draghi spiazzò tutti con la sua personale decisione di defenestrare, senza esitazioni,  Domenico Arcuri dal ruolo prestigioso di Commissario Straordinario per l’emergenza Covid, sostituendolo con il Generale degli Alpini Francesco Paolo Figliuolo (il quale, invero, sta compiendo un ottimo lavoro e mantenendo gli impegni assunti in ordine alla campagna di vaccinazione di cui é primo responsabile!).

Arcuri sembrava essere diventato troppo ingombrante per il Governo dopo le voci insistenti che lo volevano invischiato in numerose indagini di svariate Procure della Repubblica d’Italia in merito alle gare d’appalto per l’acquisto di mascherine, tra l’altro risultate di provenienza cinese e certamente non idonee e assolutamente non utilizzabili per finalità sanitarie di protezione dal contagio da Covid. In più, ricorderete le polemiche feroci sulla utilità dell’acquisto di banchi e sedie con rotelle per gli studenti delle scuole pubbliche italiane e, ancora, la disposizione di acquisto delle famose “Primule”, veri e propri grandi gazebo da installare nelle strade delle nostre città per eseguire le vaccinazioni contro il Covid. Altra “trovata geniale” di Arcuri, poi miseramente fallita ed archiviata, dopo la consegna delle prime decine di  tensostrutture risultate inidonee. Quella decisione del neo Presidente del Consiglio fu salutata con favore e grande soddisfazione da tutti gli italiani e offrì subito una  (prematura !)  sensazione di cambio di passo nelle scelte di governo, con una visibile volontà di cambiamento e tempismo nelle decisioni. (almeno quelle riferite al Premier).

Nulla di più falso! E cerchiamo di spiegare il perchè:

Arcuri, silurato dal ruolo di Commissario anti-Covid, riuscirà tuttavia a conservare il suo precedente incarico, (conferito dal Governo Conte 2) altrettanto prestigioso, quale Amministratore Delegato di INVITALIA. Società di proprietà del Ministero dell’Economia, deputata al rilancio delle aree di crisi economica del Paese, con particolare riferimento al mezzogiorno e al numero sempre crescente di imprese del territorio in difficoltà. Un grande carrozzone che sta seguendo, tra l’altro, la crisi aziendale e la trasformazione dell’ILVA di Taranto, così come la bonifica e la futura riqualificazione dell’ex area industriale di Bagnoli e Coroglio, o il caso spinoso della Whirpool di Ponticelli. Tanto per citare problematiche complesse che riguardano il nostro mezzogiorno e Napoli in particolare e che stentano a trovare una soluzione. Anzi, risultano essere veri e propri bubboni sulle spalle di una inerme e inefficace INVITALIA. Tant’é che nessuno scommetteva sulla permanenza di Arcuri alla guida di Invitalia, dopo l’avvicendamento con il Generale Figliuolo, nell’incarico di Commissario al Covid.

Ma l’attività del Governo é andata avanti e solo il 27 Aprile scorso la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica hanno approvato il Recovery plan ( o fund) italiano, che assegnerà 191 miliardi di Euro di finanziamenti europei agevolati (di cui oltre 69 a fondo perduto !) al nostro Paese per opere pubbliche di ammodernamento strutturale:  nodi stradali, ferroviari, Ospedali, scuole, asili e opere pubbliche contenute in un corposo documento che prende il nome curioso di PNRR (piano nazionale di ripresa e resilienza) per superare la crisi economico- sociale e sanitaria seguita alla pandemia di Covid 19.

Un programma molto fitto e particolarmente gravoso che sarà monitorato con attenzione e meticolosità dalla Commissione Europea. A partire dai tempi di realizzazione delle opere; alla scelta dei singoli progetti da realizzare; alle procedure tecnico-amministrative per gli appalti; alla rendicontazione delle spese sostenute. Chi potrà e dovrà seguire tutte queste complesse attività tecnico-amministrative e finanziarie?  Quale organismo di stato o Ministero se ne dovrà occupare? Ma INVITALIA, perbacco !! Ed ecco che Arcuri ritorna in campo. Anzi, viene scongelato dal refrigeratore di Invitalia, ove era rimasto silente per 6 mesi. Esce dal portone, dunque, e rientra dalla finestra del Recovery fund, portandosi a casa un contratto da 4 milioni di Euro per se e la sua Società partecipata dal Ministero dell’Economia. E cosa dovrà fare Arcuri? Di cosa si dovrà occupare, si spera “brillantemente”, come già avvenuto per la bonifica di Bagnoli (assolutamente ferma al palo!) o per l’ILVA di Taranto o anche per la Whirpool di Ponticelli?

E che dire della competenza già manifestata con l’acquisto delle mascherine o dei banchi e sedie a rotelle? E i tendoni “Primula” per le vaccinazioni degli italiani? Insomma, siamo seri! Draghi con questa scelta di riproporre Arcuri nonostante le lacune, le deficienze e gli errori imperdonabili delle sue gestioni manageriali (?) pregresse e attuali, ha imboccato una via di non ritorno. Una strada scivolosa e impervia che confliggerà con il rigore e la professionalità dei Manager della UE deputati al controllo delle procedure di attuazione del Recovery fund. Ma più ancora, Draghi pagherà l’offesa rivolta agli italiani di riproporre minestre riscaldate e vecchi arnesi della politica da prima Repubblica. Tanto nei nomi, quanto nelle modalità di scelta. Basti pensare, oltre ad Arcuri,  alla ex Ministra del Lavoro del Governo Monti, Elsa Fornero fatta ricomparire, ancora ad opera di Draghi, con il più audace e disinvolto gioco di prestigio sul palcoscenico del nuovo Governo. Un esecutivo che non potrà non avere che una vita breve, continuando a riproporre personaggi che hanno segnato i momenti più drammatici e dolorosi del recente passato del nostro Paese. Ma di questo e dell’ex Ministro Fornero ci soffermeremo con Campo Sud nella edizione di domani.

(Continua)