“Campo Sud Quotidiano” intervista l’On. Luciano Schifone, Presidente del Circolo Culturale “La Contea”

Campo Sud Quotidiano continua la sua carrellata di interviste a personaggi noti della nostra città che si sono  particolarmente distinti nel campo sociale, culturale, economico, artistico, politico. Il tema delle interviste di Campo Sud é sempre Napoli, la sua area metropolitana, le sue potenzialità  di rinascita e  le proposte, i progetti per sviluppare queste potenzialità colpevolmente inespresse e disattese per troppi decenni.

Quest’oggi pubblichiamo l’intervista all’On. Luciano Schifone, “esponente storico” della Destra Sociale napoletana. Per più Legislature Consigliere Regionale della Campania. Poi Assessore Regionale al Turismo e Commercio con Rastrelli Presidente e, successivamente, Assessore allo Sport e allo Spettacolo con Caldoro Presidente. L’On. Schifone é stato anche Deputato Europeo e due volte Consigliere Comunale di Napoli. Attualmente é Componente della Direzione Nazionale di Fratelli d’Italia.

 

 

D: DOPO ANNI DI ASSENZA, NAPOLI PUO’ NUOVAMENTE CONTARE SU DIVERSI SUOI CONCITTADINI CHE RICOPRONO INCARICHI ISTITUZIONALI. QUALI SONO SONO STATI, SIN ORA, I RISULTATI E QUALI LE ASPETTATIVE?

R: Se penso a Di Maio, Fico, Amendola, Manfredi francamente non riesco a trovare motivi di riconoscenza dei napoletani. In realtà, tranne il lavoro di Boccia per fermare il progetto di autonomia rafforzata che avrebbe ulteriormente danneggiato il Sud e quindi Napoli, non si vede l’effetto positivo di questi personaggi sui posti chiave del Governo e delle Istituzioni, anzi hanno brillato per la loro assenza in alcuni momenti strategici. Penso ad esempio al grande accordo con la Cina per la Via della seta che ha tranquillamente ignorato Napoli per approdare a Trieste e Genova;

 

D: QUALE PIANO DI SVILUPPO RITIENE SOSTENIBILE PER BAGNOLI, AREA PORTUALE E NAPOLI EST ?

R:  Per il porto , è prossimo il rinnovo dell’Autorità portuale ed è auspicabile un cambiamento di rotta verso una gestione che favorisca le imprese armatoriali ed industriali e predisponga la struttura verso uno sviluppo nell’area Est di Napoli utilizzando ampie aree di quegli spazi per infrastrutture per la partenza della ZES e di interporto intermodale. Tutta l’area Napoli est può avere uno sviluppo per la logistica commerciale e per la piccola industria manifatturiera. Nell’area est va recuperato il progetto approvato da Iervolino per il termovalorizzatore, che fu boicottato da De Magistris , per risolvere definitivamente il problema degli RSU.
Per Bagnoli , va trovata una soluzione drastica per completare la bonifica e rilanciare una assegnazione di volumetrie ad attività economiche appetibili;

 

D: COME COMBATTERE NELLE PERIFERIE EMARGINAZIONE ED EMERGENZA SOCIALE?

R:  Il degrado delle periferie è la controprova più evidente del fallimento di 60 anni di governo della sinistra perché quelle condizioni sono il frutto esclusivamente della loro concezione urbanistica , dalle vele di Scampia ai rioni della 167 o della 219  è sempre l’ideologia massificata dell’edilizia popolare che si è manifestato in quartieri senza volto e senza anima. Occorre quindi ridare movimento ed attività per far nascere un senso di comunità con incentivi ed insediamenti culturali e commerciali e sportivi;

 

COME RILANCIARE E COORDINARE IL RUOLO DELLA CITTA’ METROPOLITANA ?

R:  La riorganizzazione dell’area metropolitana può essere un importante modalità di alleggerimento della congestione urbana, decentrando alcune funzioni che non necessariamente devono restare nell’area cittadina. Penso ad esempio alla possibilità di potenziare lo scalo di Afragola non solo per la Tav;

 

D: QUALE EREDITA’ DE MAGISTRIS LASCIA ALLA CITTA’ DOPO 10 ANNI DI GOVERNO ?

R:  De Magistris lascia un’eredità disastrosa sotto tutti i profili e in tutti i settori. Un debito che ha evitato il dissesto grazie ad artifici di finanza creativa, (sarebbe meglio dire truffaldina) , ha trascurato tutte le infrastrutture dalle strade all’illuminazione, al sistema fognario, contribuendo ad un inquinamento delle acque marine che sono ridiventate cristalline nel periodo di lockdown a dimostrazione che si tratta di un inquinamento locale. Una città allo sbando che sarà difficile per chiunque rimettere in piedi. Ma  la colpa più grave è dei  napoletani che con oltre il 50% di assenteismo hanno permesso una tale amministrazione.
Un’ultima indicazione è quella di eleggere un sindaco che non usi la città come trampolino per la propria carriera, ma che abbia come ambizione solo il bene della città.