In Friuli sulle tracce degli eroi che hanno reso possibile l’Italia

Erano anni che ci pensavo, devo andare a visitare i luoghi dove si svolsero le battaglie della I guerra mondiale, quelle battaglie che tanti anni fa il nonno paterno mi faceva rivivere nei suoi racconti di Cavaliere di Vittorio Veneto.
Sotto un albero nel cortile della sua casa in campagna con il bastone tracciava nel terreno trincee, capisaldi direttrici d’attacco, ma sempre tutti i giorni accennava ad una trincea particolare sul Monte San Michele dove lui resto’ ferito da una granata austriaca e il cagnolino portafortuna della sua squadra sventrato. Ci sono posti che nella vita almeno una volta devi visitare se ti emozioni quando senti l’inno di Mameli e se la tua bandiera e’ il tricolore.
Uno di questi posti e’ sicuramente il Friuli Venezia Giulia dove nello spazio di pochi chilometri sono racchiusi i ricordi di una memoria li ancora fortemente presente e radicata. Il mio viaggio inizia a Redipuglia dove ai piedi del mausoleo ho la sensazione di vedere sotto ai Presente scritti su tutte le tombe i volti di quei soldati che sorridono ai visitatori, l’imponenza della struttura determina uno stato di commozione che si scioglie in un breve pianto liberatorio allorché all’interno del museo annesso il custode mi chiede da dove venissi ed io di rimando rispondo “vengo da Napoli e sono qui per rendere onore a chi è caduto per la grandezza della Patria”; lui mi sorride e annuisce.
Il giorno dopo mi sono recato a Basovizza la cittadina vicino Trieste tristemente nota per la sua foiba; la sensazione che provo nel surreale silenzio che caratterizza quel luogo e’ indignazione profonda per i crimini li perpetrati, ma soprattutto per il negazionismo durato fino a pochi anni fa.
Dopo Basovizza, tornando verso Gorizia attraverso il fiume Isonzo che più del Piave si bagno’ del sangue dei nostri soldati nella innumerevoli battaglie che si svolsero sulle sue sponde. Attraversato l’Isonzo mi reco nel paesino di Oslavia dove visito un altro mausoleo che contiene i resti di circa sessantamila soldati caduti su quelle montagne e scopro con stupore e commozione i tanti nomi di giovani meridionali li caduti per la Patria, ma sorpresa delle sorprese una monumentale tomba in cui si custodiscono le spoglie di un eroico generale, Achille Papa medaglia d’oro e d’argento al valor militare.
Il giorno dopo, nonostante le proteste di mia moglie, la trascino letteralmente su quello che era il vero luogo che volevo visitare: il monte San Michele.
Salgo lungo le pendici del monte e mi imbatto in un cartello che recita itinerario storico: Trincea delle Frasche. Mi iniziano a tremare le gambe dall’emozione e inizio il percorso,mi ritornano alla mente i racconti del nonno e vedo nel mio immaginario: soldati, cannoni, feriti, scoppi,morti… ed allora mi viene da pensare che un’altra Italia e’ esistita veramente.