E se fosse Macron a muovere la crisi?

E se non fossero il presidente Mattarella e neanche i presidenti di Camera e Senato a dirigere le operazioni tese a sbloccare la crisi? Certo è  una tesi ardita la mia ma degli indizi ci sono secondo me: 1) l’antipatia politica di Macron contro i “populisti “e Salvinisti in particolare è stata dichiarata e mostrata in più occasioni, ultima la visita del francese a Mattarella dribblando il governo 2) l’attività francese tesa a non fare iniziare l’azione per eccesso di debito da parte dell’Europa mentore il commissario francese  Moskovici 3) la benevolenza di Macron che tesse una tela per dividersi l’Europa con la Metkel, mercé i buoni uffici di Renzi (ma non aveva stragiurato agli italiani che avrebbe abbandonato la politica con la Boschi?) e tutta l’inesperienza ed un po’ di presunzione di Conte che  ha creduto farina del suo  sacco aver conquistato all’Italia la presidenza del parlamento europeo ed un posto per un commissario di peso e forse una vicepresidenza 4) è ancora misteriosa la persona che registrò un incontro segreto tra italiani e russi a Mosca per far pervenire alla fine divina operazione commerciale 65 milioni di soldi non meglio identificati alla lega, fatto immediatamente gridato al mondo da Renzi che ancora ci lavora, specie dopo aver rilanciato lo scandalo dopo la pubblicazione della registrazione dell’incontro russo, dopo la visita di Obama a Renzi  in Italia 5) oggi leggiamo che Renzi briga contro i proclami del segretario del suo partito Zingaretti per un governo tecnico per mettere in sicurezza i conti italiani doppiando l’operazione di Napolitano del 2011 ai danni di Berlusconi. Napoleone è sempre in agguato ai confini italiani presidiati da sentinelle che si vogliono addormentare, ma si sa “io so pazzo”.