Napoli, disordine e movida

Nipoti di Bassolino e figli di De Magistris.

Non passa giorno che la cronaca nera non debba tristemente registrare episodi di violenza che caratterizzano le notti napoletane.
Aggressioni, risse tra giovani e giovanissimi, interi quartieri ostaggio di una “movida” che nasconde spesso illegalità e criminalità.
All’indomani degli episodi più cruenti puntualmente l’amministrazione comunale promette l’adozione di provvedimenti che possano regolamentare le attività dello “svago” notturno e ripristinare per gli abitanti di Chiaia e di Bagnoli (solo per fare degli esempi) una vita normale. Ma basta attendere qualche giorno per verificare che dopo gli annunci di rito non accade assolutamente nulla, lasciando gli abitanti delle zone interessate soli e prigionieri di un caos programmato e ripetuto.
Il disordine e le illegalità sono state di fatto tollerate dalle ultime amministrazioni comunali che si sono comportate e si comportano come veri e propri complici di quanti lavorano nella illegalità.
L’ultimo episodio verificatosi a Bagnoli, dove gli operatori sanitari di una autoambulanza sono stati aggrediti perché disturbavano con la loro presenza la buona riuscita di una notte musicale, rappresenta lo specchio purtroppo veritiero di quello che accade nella nostra città.
Bagnoli, da area strategica per lo sviluppo economico ed urbanistico della nostra città, si è trasformata in area dove gli esercenti delle attività di svago notturno sono gli unici a guadagnarci e diventano complici di quanti preferiscono che l’intera area rimanga così come è ora. Molto lontana da un recupero utile a tutti i napoletani.